Non abbiate paura di andare per le strade, nelle piazze. Non è tempo di vergognarsi del Vangelo.
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 2 giugno 1996
Il sole di Sardegna ed una magnifica giornata di festa sono stati la degna cornice di un incontro di preghiera svoltosi a Cagliari il 2 Giugno 1996.
Per la riuscita del Convegno, che ha richiesto un considerevole sforzo organizzativo, si sono adoperati tutti i componenti dell'Associazione Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Relatori dell'incontro, che ha richiamato circa 5.000 fedeli provenienti da ogni parte dell'isola, sono stati: José H. Prado Flores, professore di Bibbia e lingue bibliche, membro dell'I.C.C.R.S. (Servizio del Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale), predicatore apostolico in Vaticano e scrittore di numerosi libri di esegesi biblica, evangelizzazione, e Don Emanuele De Nardi di Roma.
Il ritiro spirituale ha tratto ispirazione dalle parole pronunciate da Giovanni Paolo II, a Denver il 15.8.1993: Non abbiate paura di andare per le strade, nelle piazze. Non è tempo di vergognarsi del Vangelo...
; l'evangelizzazione è stata, perciò, il tema principale della giornata.
José H. Prado Flores ha introdotto la catechesi del mattino traendo spunto dalla guarigione del cieco Bartimeo operata da Gesù sulla via delle Palme in Gerico (Marco 10,46-52).
Con osservazioni profonde l'oratore è riuscito a inquadrare l'episodio nel contesto storico dell'epoca ed a coinvolgere l'assemblea nelle vicissitudini di quest'uomo salvato dalla fede. La vicenda del cieco di Gerico rappresenta simbolicamente il dramma esistenziale di chi solo, sfinito, senza prospettive, decide di non camminare più. Il problema principale di Bartimeo, non era la cecità ma un'infinita stanchezza che gli impediva di lottare e sperare. Allo stesso modo il problema più grave per noi può essere non tanto la malattia, quanto quel senso di sfinimento e sfiducia che ci fanno apparire la vita chiusa, finita, senza prospettive.
Ma Bartimeo volle guarire e, gettato via il mantello, il bene più prezioso che possedeva, corse a raggiungere Gesù che lo risanò nell'anima e nel corpo.
Allo stesso modo, noi tutti, se vogliamo guarire e correre verso il Salvatore, dobbiamo buttare via il mantello dei nostri peccati, delle nostre vanità, del nostro orgoglio e della nostra mancanza di perdono che ci impediscono la via della Salvezza.
Il cieco, salvato dal Cristo, divenne un evangelizzatore come lo dobbiamo diventare noi che dovremmo ripetere con fede a chi è sfiduciato, a chi non crede, a chi è vinto dalla vita, le stesse parole pronunciate dalla folla che seguiva il Signore: CORAGGIO, ALZATI! GESU' TI CHIAMA.
Don Emanuele De Nardi, ricordando il messaggio lasciato da Gesù dopo la Sua Resurrezione Andate e proclamate il Vangelo ad ogni creatura
, ha impostato tutta la catechesi sul dovere della evangelizzazione da parte di tutti i cristiani.
Don Emanuele si è poi soffermato a commentare alcuni brani tratti da diversi documenti magisteriali (REDEMPTORIS MISSIO, CHRISTIFIDELES LAICI, EVANGELII NUNTIANDI) che si rivolgono a tutti i credenti affinché Annuncino Cristo ai popoli
poiché gli uomini potranno salvarsi anche per altri sentieri non dipendenti dalla nostra evangelizzazione grazie alla misericordia di Dio. Ma, potremo noi salvarci se, per negligenza, paura, vergogna ed, in conseguenza di idee false, trascuriamo di annunziare il Vangelo della Salvezza?
Il sacerdote ha, infine, osservato che se tutti i cattolici portassero il messaggio di salvezza di Cristo nel mondo ed il Suo amore penetrasse nel cuore degli uomini, allora cambierebbe la faccia della terra; non ci sarebbero più odi, divisioni, violenze, ma regnerebbero pace, armonia, giustizia.
Nel pomeriggio, dopo la recita del Santo Rosario, sono proseguiti i lavori del ritiro con le tesi di Prado Flores sull'evangelizzazione.
Il predicatore messicano, illustrando numerosi brani tratti dai Vangeli ha saputo svolgere una lezione didattica
estremamente interessante sui diversi modi con cui i cristiani possono evangelizzare e portare le parole, gli insegnamenti, il conforto e l'amore di Dio nel mondo.
L'azione dello Spirito e la presenza viva e palpabile di Gesù nell'assemblea sono stati poi avvertiti nella preghiera per ottenere la guarigione recitata dal Don De Nardi e, già durante la preghiera, diversi convenuti hanno potuto testimoniare e ringraziare il Signore per i benefici che avevano ricevuto nello spirito e nel corpo.
La serata ha raggiunto il momento più alto e significativo con la Messa solenne che è stata concelebrata da una decina di sacerdoti.
La parola del Signore ed il soffio dello Spirito hanno pervaso i fedeli tutti che hanno vissuto i momenti della celebrazione nella gioia e lode al Signore partecipando, nella quasi totalità, al banchetto Eucaristico.
Nella serata è giunta una benedizione scritta da parte dell'Arcivescovo di Cagliari e, in chiusura della giornata, la corale che aveva seguito le fasi salienti del ritiro con canti e lodi al Signore, ha ulteriormente allietato quanti non volevano proprio abbandonare il luogo del ritiro, con le melodie più gioiose del Rinnovamento Carismatico.