Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 5 marzo 2000
Domenica 5 marzo 2000, a Cagliari presso il Teatro dei Salesiani, si è tenuto un incontro spirituale sul tema Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza
(Romani 8,26).
Dopo un'intensa preghiera di lode, con un caloroso applauso, l'assemblea ha accolto il primo Relatore della giornata, Giuliano Monaco, Responsabile dell'Associazione Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico di Cagliari che, da oltre vent'anni, è impegnata nell'evangelizzazione in Sardegna collaborando attivamente anche con le altre realtà carismatiche d'Italia.
Giuliano ha evidenziato, citando Atti 2,1ss, alcuni particolari fondamentali per la nostra spiritualità. Lo Spirito Santo, Soffio vitale (Giovanni 6,63), ci ha detto Giuliano con entusiasmo, si manifestò in modo efficace, con segni particolari, il giorno di Pentecoste, cinquanta giorni dopo la Resurrezione di Gesù, con lo scopo di rafforzare la Nuova Alleanza e di far rinascere gli Apostoli a vita nuova. Infatti, Gesù aveva raccomandato agli Apostoli di stare a Gerusalemme per attendere il Consolatore che avrebbe svelato i segreti di Dio che nessuno ha mai potuto conoscere (1 Corinzi 2,11-12). Lo Spirito Santo ha il potere di guidare alla Verità tutta intera (Giovanni 16,12-13), oltre che di assicurare ai suoi discepoli che, nel nome di Gesù, avrebbero compiuto opere più grandi delle Sue.
Lo Spirito Santo dà la possibilità agli uomini di comprendere appieno ciò che già era stato insegnato da Dio nell'Antico Testamento e ciò che Gesù ha poi portato a compimento: Egli ha rivelato che Dio è Amore, che noi siamo Suoi figli e dobbiamo amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato.
Giuliano ci ha rivolto una domanda: Perché lo Spirito Santo è chiamato la Terza Persona della Santissima Trinità? E ha chiarito: Non certamente perché deve essere collocato al 3° posto come in una classifica, ma in quanto è la Comunicazione
forte che Dio intende fare all'umanità, nella Sua pienezza; Dio Padre ed il Figlio garantiscono la loro presenza con la Persona dello Spirito Santo. Con la discesa dello Spirito Santo, Dio ha donato tutto se stesso, penetrando nel cuore dell'uomo! In questo modo noi possiamo respirare il Suo Spirito che è stato effuso! (Atti 2,32-33). Dio stringe un'Alleanza con l'uomo, cuore a cuore
, una profonda Comunione.
Dio è Trino ed è impossibile raffigurarLo ma, se proprio vogliamo intuire la Sua realtà, Lo possiamo immaginare nel corpo umano: Dio Padre come la Voce
, Colui che nelle Scritture parlò tre volte Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto
(Matteo 3,17); Gesù possiamo immaginarlo come il Cuore
, perché manifesta l'Amore, la Misericordia; possiamo pensare, invece, allo Spirito Santo come le Gambe
, in quanto è il messaggero di Dio Padre, di Gesù per la Chiesa: è un essenziale anello di congiunzione. Alcuni lo chiamano il Postino di Dio
, colui che porta gli annunci, le novità alla Chiesa (Apocalisse 2,7).
Dio ci ha creati per amore! Col Soffio Vitale del Suo Spirito creò Adamo, infatti, Dio impastò della terra, del fango, per fare l'uomo; ma per dare la vita all'uomo Dio Soffiò nelle sue narici un Alito di Vita e l'uomo divenne un essere vivente
(Genesi 2,7). E, ancora, in Giobbe sta scritto: Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il Soffio dell'Onnipotente mi dà vita
(Giobbe 33,4).
Nei tempi attuali lo Spirito Santo vuole farci creature nuove prendendo dimora nei nostri cuori, ma pochi lo permettono, e Dio, che rispetta la nostra libertà, si rattrista e si ritira, anche se continua ad attendere e ad attirarci a Se. Affinché lo Spirito possa abitare in noi, dobbiamo consentirGli di liberarci da tutto ciò che è contrario alla legge dell'Amore: dagli atteggiamenti egocentrici, egoistici (Matteo 25,29), dagli attaccamenti alle cose del mondo, del corpo (Romani 8,13), alle false dottrine, al successo, al sesso, al denaro, ma anche dall'eccessiva ignoranza o da un forte razionalismo. Dio Padre desidera rinnovarci e trasformarci con l'intervento dello Spirito Santo che intende tagliare queste radici che attingono in acque putride
: esse ci avvelenano e ci conducono alla morte spirituale. Come l'acqua di un fiume non è stagnante, scorre senza mai fermarsi, così Dio intende raggiungere tutte le creature per dissetarle nello Spirito.
Il nostro Responsabile ci ha esortato ad assumere atteggiamenti più caritatevoli verso il prossimo ed ha proseguito dicendoci: l'atteggiamento di chi ha lo Spirito Santo non è quello di trattenerLo e di imprigionarLo, ma di dare da bere ai fratelli assetati (Giovanni 4,13-14). Egli desidera che attingiamo acqua pura e limpida, affinché da noi possano sgorgare fiumi d'acqua viva per il bene dei fratelli (Giovanni 7,37-38). Si deve avere rispetto dello Spirito Santo, ma senza eccessivo timore; fate come me e ogni mattina salutate il Padre, Gesù, Maria, ma ancor di più dite: Buongiorno Spirito Santo, conduci la mia giornata!...
Lo Spirito Santo è Fuoco! (Luca 12,49) e, quando si accende, si espande, si effonde su tutta la Chiesa, ci rende una cosa sola; bisogna prestare attenzione a non spegnere lo Spirito Santo, a non fungere da pompieri
, a non rattristarLo e ostacolarLo, ricordandoci che Gesù disse che tutto viene perdonato, ma non la bestemmia contro lo Spirito Santo (Marco 3,29).
Lo Spirito Santo ci porta i doni (Romani 12,6ss) e i frutti (Galati 5,22) che Dio Padre ha stabilito per ciascuno di noi perché, quali membra di un unico corpo, possiamo partecipare, in diversi modi, alla Santificazione di tutta la Chiesa.
Dobbiamo accogliere i doni che ci offre, qualunque essi siano, perché sia sempre fatta la volontà del Signore e non la nostra! Possiamo essere certi che Egli ci verrà in soccorso nella nostra persona, nella vita sociale, nel lavoro, nei gruppi e comunità, in tutti gli aspetti della nostra vita materiale e spirituale (Romani 8,26) e, se lo invocheremo con fede, ci offrirà sempre la forza per combattere contro il male, per risollevarci dalle cadute.
A metà mattina è giunto Padre Robert Faricy, accolto da un grande applauso da parte dei partecipanti giunti da ogni zona della Sardegna.
Padre Faricy, Gesuita e Teologo, docente all'Università Gregoriana di Roma, uno dei pionieri del Rinnovamento Carismatico in Italia e autore di vari libri, dopo un affettuoso abbraccio con Giuliano, ha invitato l'assemblea a cantare il Padre Nostro ed ha subito iniziato il suo insegnamento.
Padre nostro: Dio è Padre, un Padre buono, perfetto e ti ama personalmente in modo particolare perché ciascuno di noi è unico ed irripetibile.
Dio Padre è Creatore, già dalle origini insieme a Gesù e allo Spirito Santo. La Sua Creazione prosegue ancora oggi per te, perché tu sei un Suo progetto meraviglioso in crescita. Dio è l'Esistente, infatti, Colui che si presentò a Mosè come Io Sono
, ti comunica l'esistenza creandoti ogni giorno a nuova vita.
Dio è un Fuoco che ti dà la vita, tu sei una fiamma di Dio e, quando incontri un'altra persona, un'altra fiamma di Dio, stai incontrando qualcuno che Dio continua a creare.
Dio è Amore, è Colui che ti sostiene nella vita ed in vita, ti ama intensamente e follemente a prescindere dalla tua risposta: nella tua libertà puoi accettare di amarLo o meno.
Padre Faricy ha sempre tenuto desta l'attenzione dei partecipanti, oltre che con la sua simpatia, attraverso il linguaggio colorito da un forte accento americano e ricco di immagini, con meditazioni dei vari punti della preghiera ed uno scrosciare meraviglioso di canti in lingue.
Sia santificato il tuo nome vuol dire sia lodato il tuo nome
e, il canto in lingue è un modo speciale per lodare Dio con Gesù, è una preghiera non concettuale, un insieme di suoni paragonabili ad un balbettio di bimbo.
Venga il tuo regno. Dov'è ed in che cosa consiste il Suo regno? Il Regno di Dio Padre si trova dove Gesù regna e, quando Gesù regna nel tuo cuore quale tuo Signore e Salvatore, il Regno di Dio è nel tuo cuore.
Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, dacci oggi il nostro pane quotidiano. Chiediamo al Padre tutto ciò che ci occorre nella vita materiale, ma soprattutto lo Spirito Santo che è il nostro nutrimento e ciò che dobbiamo avere ogni giorno e sempre di più nel nostro cuore.
E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Questa frase significa che dobbiamo perdonare sempre, perché se non perdoniamo, non possiamo ricevere il perdono di Dio Padre. Se io non perdono, chiudo il mio cuore e innalzo una barriera non permettendo alla Misericordia di Dio di agire. Questo significa non accettare il perdono che Dio mi vuole offrire e, facendo ciò, io pecco contro lo Spirito Santo.
Ma liberaci dal male. In quest'ultima frase chiediamo a Dio di liberarci da tutti i mali, da satana e dai demoni che ci tentano in continuazione.
La giornata è trascorsa molto gioiosamente, animata con entusiasmo dalla corale dell'Associazione Primavera ed è proseguita con la proiezione di un documentario che ha riassunto i momenti salienti di Comunione, vissuti nel 1998 e nel 1999 tra vari Movimenti, Associazioni e Comunità ecclesiali. Il filmato ha chiarito che questa Comunione, vissuta nella ricerca dell'unità del Corpo di Cristo, pur nella diversità dei carismi, è stata auspicata più volte dal Santo Padre. Le immagini hanno riportato alcuni attimi della splendida manifestazione tenutasi a Roma in Piazza San Pietro, nella Vigilia della Pentecoste del 1998, quando Papa Giovanni Paolo II, guardando i numerosissimi partecipanti, ha gioito dicendo: Voi siete la prova tangibile di questa nuova effusione dello Spirito Santo, di questa nuova Primavera
.
Il documentario ha presentato un susseguirsi di eventi storici sottolineando che, anche nel 1999 si sono moltiplicate le iniziative per ricercare la Comunione tra le varie realtà Carismatiche ed il Convegno del R.n.S. tenutosi a Rimini, cui hanno partecipato diversi responsabili di Comunità Carismatiche Italiane, ha sancito l'inizio della vera ricerca della Riconciliazione e rafforzato la volontà di portare a compimento il progetto di Comunione ecclesiale.
Le immagini hanno testimoniato un altro evento importantissimo: il Convegno di Spayer del 1999, ove i fondatori e responsabili nazionali ed internazionali dei Movimenti e delle nuove Comunità laiche si sono riuniti per pregare insieme, per condividere le proprie esperienze, per incontrarsi e conoscersi più profondamente, nello sforzo di mettere assieme i propri doni e carismi particolari ricevuti dallo Spirito Santo e per scoprire la ricchezza dell'altro nella sua diversità.
Sappiamo, infatti, che senza Unità non si è credibili agli occhi del mondo e non si può evangelizzare con potenza. La comunione ecclesiale è indispensabile per la missione della Chiesa e per l'evangelizzazione.
Nel pomeriggio, dopo la recita del Santo Rosario animato dai giovani, Padre Faricy ha condotto la preghiera per una nuova Effusione dello Spirito su tutti i presenti. E' stato commovente vedere l'assemblea suddivisa in piccoli gruppi, dove si pregava gli uni per gli altri: lo Spirito Santo aleggiava con forza nella Sala e ricolmava i cuori della Sua Grazia e della Sua consolazione.
La giornata ha avuto il suo culmine nella Concelebrazione Eucaristica, presieduta da P. Robert che, nell'Omelia, prendendo spunto dal Vangelo nel quale Gesù guarisce un uomo dalla mano inaridita in giorno di sabato (Marco 2,23-3,6), ha evidenziato la potenza della compassione di Gesù, che supera ogni forma di legalismo. Ha sottolineato che Gesù vuole guarire ognuno di noi soprattutto da quelle ferite ricevute nel passato dalle persone amate, perché noi siamo più vulnerabili a coloro da cui ci aspettiamo amore. P. Faricy, dopo aver invitato tutti ad individuare e perdonare la persona dalla quale si avesse ricevuto una maggiore sofferenza, ha condotto una preghiera per ottenere la guarigione interiore vissuta profondamente da ognuno dei presenti.
Tutto il popolo di Dio era rappresentato, compresi i bambini che hanno rallegrato molti cuori mentre sfilavano al centro della Sala per offrire ai Sacerdoti i doni dell'Offertorio, in nome di tutta l'assemblea. Gesù non si è presentato a mani vuote, ma nell'Eucarestia ha sfamato e dissetato tutti i cuori offrendo se stesso ed i benefici da Lui elargiti, soprattutto quelli interiori, sono stati tangibili: ha guarito dei giovani legati alla droga, ha riunito famiglie disgregate, ha portato la pace in vari fratelli oppressi e schiacciati dalla malattia.
Al termine della serata, la gioia illuminava ogni volto e non poteva contenersi: tutti, ma soprattutto i giovani, hanno manifestato, attraverso il canto e la danza, la propria gratitudine a Dio Padre, a Gesù e allo Spirito Santo che hanno agito con Potenza e Misericordia.
Ciascuno è uscito trasformato dalla Sala e, nel rientrare alla propria dimora, ha portato con sé il fuoco e la potenza dello Spirito Santo che, davvero, è venuto in aiuto alla sua debolezza e lo ha ricolmato di una forza travolgente! Amen! Gloria al Signore.