La gloria di Dio sul volto di Cristo
Convegno di Lode ed Evangelizzazione dell'11 novembre 2001
Sin dal mattino l'immensa sala della Fiera di Cagliari si è trasformata in una Tenda Sacra riecheggiante di canti e acclamazioni al Signore per accogliere il Convegno Regionale della Comunità Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico, svoltosi domenica 11 Novembre 2001.
Il palco era addobbato da numerosi e variopinti vasi, colmi di splendidi fiori, mentre sul fondo del Palco trionfava l'ampio striscione con la scritta del tema: La gloria di Dio sul volto di Cristo
(2 Corinzi 4,6), scaturito dalle indicazioni del Santo Padre che invita tutti a focalizzare l'attenzione al volto di Cristo, salvezza per l'umanità.
Nel padiglione stracolmo di fratelli, una marea di mani ondeggianti, alzate al cielo, hanno accompagnato le note di Lascia che il tuo fiume
, intonate dalla Corale, sempre più preparata e docile allo Spirito Santo.
I diversi fratelli addetti ai servizi, desiderosi di dare il loro disinteressato contributo, erano in movimento, impegnati e attenti perché tutto scorresse bene, pronti sempre ad aiutare i convenuti.
Sul palco vari giovani e responsabili dei gruppi hanno condotto la preghiera di lode, nella gioia e nella compostezza, per dare il benvenuto agli oltre duemila partecipanti, convenuti da tutta la Regione; un particolare e sentito benvenuto è stato esteso ad alcuni membri di altri Movimenti e ai fratelli del Rinnovamento nello Spirito.
Sin dall'inizio del Convegno si è avvertita l'azione balsamica di comunione dello Spirito Santo, che ha fatto sentire la sua presenza viva e potente nei cuori dei presenti, guidando l'andamento dell'intera giornata nella preghiera e armonizzando ogni cosa.
Ecco che, quando stava per aver inizio la prima catechesi, Giuliano si è avviato al microfono ed ha presentato il primo Relatore: Care sorelle, cari fratelli giunti da più parti della Sardegna, avete letto il tema di questa giornata? Si, Bene, è per questo motivo che ci vuole una persona preparata e piena di Spirito Santo per rendere chiaro un tema così significativo e, perciò, è tornato tra noi, con immenso piacere, la nostra prima guida spirituale! Padre Natale Merelli!
Un grande applauso ha interrotto l'annuncio del nostro Responsabile. E' grazie a lui che ci siamo abbeverati alla fonte dello Spirito Santo che soffiava sul Rinnovamento Carismatico delle origini. E' grazie a lui, docile strumento all'azione dello Spirito Santo, che siamo maturati in questo cammino di conversione e di fede.
P. Natale è stato membro effettivo del Comitato Nazionale del Rinnovamento nello Spirito per molti anni, nonché guida Spirituale del Rinnovamento Italiano e, ringraziando Dio, ha potuto donarci la Parola di Dio e il Suo Amore. E' grazie a lui che, dopo 23 anni, possiamo testimoniare che c'è un Dio d'Amore!
Padre Natale Merelli, dopo aver sottolineato che tale incontro è stato reso possibile dall'azione dello Spirito Santo il che ha fatto superare contrarietà di ogni genere, è entrato immediatamente nel tema della giornata, ponendo al centro delle sue riflessioni il perdono
e soffermandosi sul brano del Vangelo di Matteo riguardante la Guarigione del paralitico
(Matteo 9, 1-8).
E' il tempo del perdono, è il tempo di annunciare il perdono! la gloria di Dio
è perdonare, ha annunciato con forza Padre Natale.
Il peccato è separazione da Dio, da se stesso, dagli altri, è lacerazione e i suoi effetti sono l'immediata rottura della nostra relazione con Dio, con se stessi, con l'altro, con la natura, con la vita, con il fine della vita. Gesù si rivolge al paralitico del brano di Matteo esortandolo ad avere coraggio
perché l'Amore e la Misericordia di Dio conosce e comprende i nostri limiti, le nostre debolezze e rimette tutti i nostri peccati
.
Noi conosciamo Dio, ha proseguito P. Natale Merelli, quando comprendiamo che Dio perdona i nostri peccati, infatti il più grande miracolo che Dio compie risiede proprio nel perdono. Se tu vuoi vedere il volto di Dio sul fratello, perdonalo!! Il perdono è l'Amore infinito di Dio. Oggi siamo qui, continua P. Natale, perché siamo malati d'amore, ma solo l'Amore di Dio può farci camminare e crescere. Gesù ti si presenta e ti dice: seguimi
. Il Signore guarda soltanto alla nostra capacità di abbandonarci a Lui. Tutti siamo chiamati: con il Battesimo ad essere figli di Dio, con la Cresima a rivestirci della potenza dello Spirito Santo.
Il Rinnovamento
stesso è fatto di peccatori accolti, amati, non di perfetti
!! Se fossimo perfetti, infatti, non saremmo nel Rinnovamento, che è un cammino ecclesiale di chi sa di aver bisogno della Misericordia di Dio per rinnovarsi
giorno per giorno.
Siamo peccatori perdonati, ecco perché siamo del Rinnovamento! Allora dobbiamo solo danzare di gioia per esser amati, perdonati. La vita umana stessa è un viaggio, un continuo viaggio di ritorno verso Qualcuno, che è Cristo Risorto e, quando sei perdonato, risorgi come Cristo.
Padre Natale ha poi concluso invitando tutti i presenti ad amarsi e perdonarsi per vivere nella gioia: ...nessuno vada via, oggi, senza donarsi il perdono!
Traspariva in ognuno il desiderio del ritorno all'amore di un tempo, di quei giorni di conversione quando non si vedeva l'ora di andare all'incontro di preghiera per incontrarsi con Gesù, riscoperto vivo e pieno d'amore per ognuno di noi, sino al punto di farsi inchiodare sulla croce.
Successivamente è intervenuto Fred Ladenius, guida della Comunità Pieno Vangelo
che ha concluso la mattinata. Nella sua relazione ha proseguito la riflessione di P. Natale sul perdono, dicendo che non è facile perdonare ma, se non si perdona, è difficile che scatti il meccanismo del perdono di Dio. Gesù ha preso su di sé le nostre malattie e si è caricato delle nostre sofferenze, ha rimarcato Fred.
La guarigione è perdono, tutto è perdono da parte di Dio. Quanto dobbiamo esultare perché Cristo è risorto! Lo stile pratico e il gusto della battuta che contraddistinguono Fred, sono apparsi evidenti nei ripetuti riferimenti a fatti concreti e comportamenti umani usuali quando, nel pomeriggio, egli ha svolto la sua relazione con riferimenti biblici alle beatitudini, alla parabola del Padre Misericordioso e alla bellezza di Maria Vergine Madre che insegna a pregare con il cuore.
Sul monte delle beatitudini impariamo la ricetta della felicità, ha affermato Fred, perché il beato è felice, è un privilegiato. E anche quando, come Gesù, ci troveremo nell'orto del Getzemani, avremo la forza dello Spirito Santo che ci darà la certezza della Resurrezione.
L'assemblea brillava di una luce nuova, rispecchiava la Gloria di Dio, soprattutto nella gioia e nell'esultanza durante i canti proposti dalla corale.
Padre Natale Merelli, nella seconda parte della sua catechesi, ha svolto una profonda e toccante analisi del testo, in chiave esegetica e simbolica, della Parabola del buon samaritano
, definendola come Origene, Padre della Chiesa del II sec., autobiografia di Gesù
. L'uomo che scende verso Gerico, città del peccato, è Adamo e l'uomo incappato in Satana rimane ferito: è l'umanità ferita nell'anima. Passano il Levita e i Sacerdoti (La Legge e i Profeti), poi passa il Samaritano (Gesù) che lo carica sulle spalle (lo toglie dal peccato) e lo conduce alla locanda (la Santa Madre Chiesa), affinché l'albergatore (il Sacerdote, i Sacramenti, il Rinnovamento) si prenda cura di lui. Padre Natale conclude con la domanda: Come devo comportarmi io? Esattamente come il Samaritano della parabola, come Gesù.
L'ultima parte dell'intervento P. Natale l'ha dedicata a Simona Tronci, definita da lui: Seme del Rinnovamento per la Comunità Primavera in Sardegna
, chiamata dal Signore nell'età della giovinezza
, che ha saputo interpretare concretamente la parabola del Samaritano con l'offerta della sua pur breve esistenza, della malattia e della sua sofferenza.
La preghiera di Simona, che Padre Natale Merelli ha voluto leggere e commentare, è preghiera che diventa cantico alla vita offerta al Signore. Hai visitato la mia giovinezza con quel male che è entrato nel mio corpo. Ti sei fermato nella mia età dell'amore: l'età in cui tutto il suo essere è proteso verso Dio, verso la Chiesa, verso tutti quelli che conosco e incontro, perché io potessi offrirti il meglio di me, del mio entusiasmo, della mia voglia di vivere.
Simona sapeva che la sua vita è lassù, ha affermato Padre Natale con una voce quasi strozzata dalla commozione, Simona sperava nella luce ed è stata esaudita come Gesù nel Getzemani.
Te la offro la mia giovinezza, arricchita di errori, di delusioni, sofferenze, gioie... Simona viene, così, indicata a modello di santità per tutti, soprattutto per quei giovani che hanno perduto la speranza e la gioia di vivere. Simona ha vissuto e sentito
la vita come terreno dove Dio ha posto un seme che muore per germogliare e fruttificare, ha proseguito Padre Natale tra l'evidente commozione dell'assemblea e, soprattutto di quegli amici che Simona l'hanno conosciuta. In tal senso possiamo certamente affermare che l'Associazione Primavera
è il frutto di Simona, un frutto tra i più belli del Rinnovamento Carismatico Italiano.
Un sentito e caloroso abbraccio tra Giuliano e i fondatori della Comunità è scaturito dall'ascolto delle parole toccanti su Simona donate da Padre Natale.
Al termine della serata, prima della Celebrazione Eucaristica Antonello, a nome della Comunità, con un delicato sottofondo musicale, ha elevato al Padre una preghiera per la Pace nel mondo e, immediatamente dopo, i giovani hanno voluto donare all'assemblea, attraverso una piccola ma significativa rappresentazione paraliturgica, un profondo messaggio per raggiungere l'unità pur nella diversità: che il nostro cuore si apra maggiormente all'Amore, al dialogo, alla considerazione dell'altro. Chi è per noi l'altro? L'altro può essere uno che è in un'altra città, può essere uno straniero, può essere un altro Movimento, un altro gruppo, Comunità... Ma tutti figli di Dio, di un unico Padre.
Tra l'accoglienza festosa di tutti i partecipanti, alcuni di loro provenivano da diversi punti della sala, portando con sé ciascuno un cartoncino a forma di spicchio di diversi colori, come varie sono le caratteristiche dei Movimenti Ecclesiali, diverse sono le Religioni del Mondo e svariate le culture dell'umanità, ed hanno fatto lavorare un po' l'immaginazione dei presenti. Qualcuno ha pensato che fosse un pane... altri un solo corpo... formato da tutti i figli dell'Unico Dio, tutti preziosi ai Suoi occhi. I giovani sono giunti al Palco e, poggiando i loro cartoncini a forma di spicchio su un pannello, hanno completato un cerchio. Ci hanno guidato col loro commento: Osservate, gli spicchi sono stati posizionati ognuno accanto all'altro, uniti l'uno all'altro e, senza sovrapporsi, formano un unico cerchio. E' così, Dio ci ama nella diversità e nella complementarietà di ciascuno. Insieme si è Uno. Se osservate i raggi del cerchio, i lati di ciascuno spicchio, restringendosi, si congiungono sino a convergere in un unico punto... il centro, l'Unico Dio. Ecco, hanno concluso i giovani, nella diversità può esistere la Comunione e l'Unità e, dove c'è Comunione, c'è Pace, rispetto e Amore!
Un grande applauso, scaturito dall'assemblea, ha voluto significare il desiderio di essere costruttori di pace e di comunione.
Nell'Omelia, Padre Natale si è soffermato sul mistero della Resurrezione di Cristo, fondamento della nostra fede e della nostra testimonianza. La fede traspariva dai suoi occhi e dalle sue mani: celebrava con la potenza di Dio nel cuore e nella mente, comunicando con i gesti ogni azione dello Spirito.
Dopo i ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita del Convegno e la Benedizione dei vari Sacerdoti Concelebranti, mentre ci si preparava per il ritorno a casa portando con sé un bagaglio colmo di fraterna comunione, la Corale cantava inni di lode a Colui che è stato il Re della giornata: il Padre in tutta la Sua Gloria. Volti gioiosi e desiderosi di portare nella propria famiglia il perdono, la pace e l'amore di Dio, lasciavano intravedere i sentimenti di chi ha potuto contemplare, nel fratello e nell'Eucarestia, il volto di Cristo.