Comunione e Missione nel Terzo Millennio
XIª Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity
La nostra Comunità ha partecipato alla XIª Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity svoltasi a Fiuggi dal 29 Ottobre al 1° Novembre 2004.
Durante le giornate molto intense, scandite dalla lode e dalle testimonianze, si sono susseguiti diversi interventi incentrati sul Tema “Comunione e Missione nel Terzo Millennio”.
La sera del 29 Ottobre, S.E. Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo di Anagni-Alatri, partendo dalla Lettera Apostolica del Santo Padre “Mane Nobiscum Domine”, ha evidenziato che dobbiamo rivivificare, promuovere l'Adorazione Eucaristica, perché l'Eucarestia è l'Epifania della Comunione e della Evangelizzazione. Ha dato lettura, inoltre, del Telegramma inviato dal Papa che ha inviato l'implorata Benedizione Apostolica a tutti i membri della Fraternità e ai partecipanti.
E' intervenuto, poi, Matteo Calisi, Presidente della Catholic Fraternity, che nel suo messaggio introduttivo è stato molto ricco di spunti e, in particolare, nell'illustrare le caratteristiche della Fraternità, ha evidenziato che essa è costituita da 55 Comunità, gode della Personalità Giuridica ed ha il riconoscimento del Pontificio Consiglio dei Laici, il quale, sin dal principio, incoraggiò lo sviluppo delle Comunità di Alleanza perché potessero offrire un solido contributo alla Chiesa. Matteo ha riferito che anche il Papa ha espresso parole di apprezzamento e stima, e ciò comporta impegno e responsabilità da parte della Fraternità, richiede “maturità ecclesiale”.
Ha ricordato come non sia vero che i carismatici sappiano solo alzare le loro mani ed elevare lodi al Signore, perché sanno anche impegnarsi nel concreto; tante testimonianze ed esperienze nel mondo lo attestano, ma alla base della loro opera hanno l'Adorazione Eucaristica.
Matteo Calisi ha sottolineato che l'obiettivo della Fraternità è quello di raggiungere il più possibile i lontani dalla fede, di essere Chiesa di frontiera, andando a cercare le pecore smarrite.
Per questo bisogna osservare 5 criteri:
- primato della vocazione del Cristiano alla santità. Lo Spirito è Santo e desidera un taglio col peccato;
- confessare la fede Cattolica, così come ci è stata tramandata dalle Scritture, dal Magistero e dalla Tradizione;
- testimonianza salda e convinta;
- conformità al fine della missione della Chiesa, perché siamo generati nel grembo della Chiesa e siamo parte della Chiesa;
- impegno per la presenza nella società umana.
Il suo auspicio è che la Fraternità acquisisca anche una visione internazionale ecumenica, motivata da una solida formazione umana, antropologica, spirituale, teologica, perché possa incidere significativamente nella Chiesa e nel mondo.
Oltre ad Oreste Pesare, è intervenuta la Vice Presidente dell'I.C.C.R.S. Cathy Brenti, evidenziando lo strettissimo rapporto della Fraternità con l'I.C.C.R.S.. Infatti, soprattutto Matteo Calisi ha contribuito a rafforzare la comunione d'intenti della Fraternità, al fine di sperimentare la potenza dello Spirito Santo con una nuova effusione, un nuovo Battesimo nello Spirito.
Interessante l'omelia di S.E. Mons. Mario Paciello, Vescovo di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti, e Assistente Ecclesiastico della Comunità di Gesù di Bari, che ha commentato la preghiera di Gesù in Giovanni 17: “Che siano una cosa sola”.
Ha ribadito che il Papa, ai cristiani del III Millennio, ha indicato la via della Comunione e dell'unità della Chiesa, invitando ogni Comunità ad essere scuola e casa della Comunione, a sforzarsi di comprendere la Spiritualità di Comunione, ad avere la capacità di sentire il fratello nell'unità profonda del Corpo Mistico. La forza, la grazia della Comunione che è in Dio, noi possiamo attingerla in Gesù Eucaristia. Nell'Eucarestia adorata e celebrata ci si unisce a Gesù, si vive e si sviluppa l'unità e la Comunione e ci si ritrova automaticamente in missione: COMUNIONE E MISSIONARIETA'!
La Conferenza è proseguita nei giorni successivi con altri interventi, tra i quali quello di S.E. Mons. Albert-Marie De Monléon, il garante dell'ortodossia per la Fraternità. Ricordando le parole del Santo Padre, ha affermato che oggi una nuova tappa si apre davanti a noi: quella della maturità ecclesiale che fa scaturire frutti di Comunione e impegno. Eccone alcuni:
- Frutto della Santità. La santità è la perfezione della Carità. Il frutto che dobbiamo portare al mondo è il gusto rinnovato per la preghiera, un amore ardente fino alla follia del cuore;
- Frutto della Comunione. La vita Comunitaria è una delle chiamate del Rinnovamento Carismatico, è la testimonianza della presenza attiva di Cristo. La comunione con Dio, con i fratelli e col mondo che ci rifiuta passa attraverso la Croce;
- Frutto della Nuova Evangelizzazione. Dobbiamo lasciarci condurre con docilità dall'azione dello Spirito Santo, ed evangelizzare con tutti i mezzi che i media ci offrono, con compassione, perché l'annuncio del Vangelo deve incontrare tutte le sofferenze del mondo ed il peccato;
- Dobbiamo dare, nelle nostre Comunità, più posto ai Giovani! Le nostre Comunità rischiano di non rinnovarsi se non diamo responsabilità ai giovani. Anche noi agli inizi eravamo giovani. Dobbiamo avere audacia, perché le Comunità hanno bisogno di giovani per evangelizzare i giovani. Gesù ha scelto gli apostoli giovani.
Il Vescovo S.E. Mons. Dominique Rey ha espresso la preoccupazione della nuova Evangelizzazione: la chiesa non ha più scelta: deve evangelizzare! E' un imperativo vitale. L'evangelizzazione è il compito più profondo della Chiesa, soprattutto in Europa. La nuova Evangelizzazione è l'incontro fatto dalla novità inaspettata della Chiesa attraversata dai bisogni di trascendenza e di Comunione.
E, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II, ha evidenziato che l'uomo deve avvicinarsi a Cristo, deve far entrare Cristo in tutto il suo essere e, perciò, è necessario:
- Radicalizzazione a Cristo, nostro unico Signore e Salvatore;
- Accoglienza dello Spirito. La missione comincia nel cenacolo, altrimenti diventa proselitismo. La Chiesa è manifestata dal dono della Pentecoste. Non c'è modo di avvicinarsi a Dio se non lasciandosi prendere da Cristo e dalla guida dello Spirito Santo;
- Esperienza Comunitaria. Esige cattolici adulti nella fede e Comunità cristiane missionarie. Le Comunità Cristiane hanno una componente profetica: sono il campo di sperimentazione di ciò che la società sarà portata a vivere;
- Gioia della fede e dell'annuncio. Le nuove Comunità hanno sperimentato che ciò si manifesta attraverso gli incontri di preghiera.
Le Comunità devono lasciarsi interpellare dall'esigenza dell'evangelizzazione. L'Eucarestia è un Sacramento Missionario, è l'atto missionario più efficace per il mondo. La formazione fa parte della Missione.
S.E. Mons. Alberto Taveira Correa, Arcivescovo del Brasile, ha affermato che lo Spirito vuole dire oggi che servono personalità cristiane mature: abbiamo bisogno oggi di capire che Santità è avere “Cristiani con la colonna vertebrale”, che credono nella Parola di Gesù senza paura. Le Comunità sono luogo privilegiato per la formazione e maturazione dei cristiani (non cristiani fragili, o devozionisti, che il mondo rifiuterà). Siamo chiamati alle altezze!
C'è bisogno di persone audaci, coraggiose, che oltrepassano la paura, maturi, in piedi! Non c'è tempo di guardarsi indietro o di essere pigri. Ha invitato a non aver paura di camminare attraverso la meravigliosa via della nuova evangelizzazione, a prepararci, perché non abbiamo ancora superato la prova del fuoco, e a lasciarci guidare dallo Spirito. Ha ribadito l'invito del Papa che chiede unità alle nuove Comunità, chiede Comunità di Cristiani maturi.
Queste le caratteristiche di una Spiritualità di Comunione:
- Guardare la Trinità e amare gli altri nella misura del cuore di Dio;
- Scoprire l'altro come qualcuno che fa parte di me;
- Vedere che cosa c'è di positivo negli altri.
Ha sottolineato la nostra chiamata a servire la Chiesa, a darle vitalità e ad essere autentica primavera della Chiesa.
Padre Carlo Colonna S.J. ha introdotto uno speciale momento Ecumenico sottolineando come sia diverso dire “fratelli separati” rispetto a “fratelli ritrovati”.
Dio sta compiendo una grande restaurazione nella Chiesa, perché vuole ricostruire la Sua casa: un solo tempio. La preghiera comune dei rappresentanti delle Confessioni Cristiane Ortodossa, Evangelica e Cattolica ha costituito il sigillo della comunione di intenti nel ricercare l'unità del Corpo di Cristo.
S.E. Mons. Carlos Talavera Ramìrez, Vescovo Messicano emerito, si è soffermato sul tema “unione dei carismi per evangelizzare”.
Ecco il programma di evangelizzazione, in 5 punti:
- Incontro con Cristo. Esperienza concreta di chi è Gesù Cristo: se questa manca, il Cristianesimo si converte in ideologia o moralismo, perché si annulla la grazia, si perde la fede nell'azione salvifica che Cristo ci ha offerto nella croce. L'incontro con Cristo è una grazia: produce la Sua presenza in noi, e la nostra presenza in Lui. La pace e la gioia devono essere ben visibili per l'evangelizzazione;
- Conversione. Essa viene dopo l'incontro con Gesù. Gesù non ha mai detto a Zaccheo: “convertiti”, ma “scendi perché ti voglio incontrare”. Quando lo conosciamo ci trasformiamo;
- Comunione. Si origina nella Trinità e viene consegnata da Cristo per mezzo dello Spirito Santo. E' relazione con i fratelli e necessita di una scuola quotidiana: come le pietre nel fiume... così dobbiamo colpirci gli uni gli altri, correggendoci per crescere. Ci facciamo cristiani se viviamo in Comunità. La vita cristiana è vita comunitaria che si costruisce nella misura in cui ci impegniamo ad edificare la vita dei fratelli. Il fariseismo dei cattolici è la mediocrità di un semplice essere buono;
- Solidarietà. La Comunione comincia dalla Trinità e deve riflettersi nella vita sociale, economica. L'invocazione dello Spirito Santo è l'unico modo che può liberare il mondo dal materialismo. Il mondo, quando cerca la giustizia e la pace, inconsapevolmente sta invocando lo Spirito Santo;
- Missione. E' l'attività di portare Cristo come Fiume d'Acqua viva che raggiunge tutti gli uomini. Servono laici responsabili e formati che camminino verso la santità. Dobbiamo annunciare con gioia, forza e testimonianza di vita Cristo, volto umano di Dio e volto divino dell'uomo.
I carismi propri di ciascuna cultura devono unirsi insieme e collaborare per l'unità della Chiesa, senza che ognuna perda la propria identità culturale.