Entrate per la porta stretta
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 14 ottobre 2007
Entrate per la porta stretta
(Matteo 7,13): questo il tema oggetto di riflessione attorno al quale, il 14 Ottobre 2007, si è riunita in Cagliari la Comunità Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico, che si è avvalsa dei Relatori P. Robert Faricy, Giorgio e Adalgisa Grotto, Giuliano Monaco. Il Convegno ha avuto inizio con una intensa e partecipata preghiera di lode e adorazione, condotta dai fratelli del ministero dell'animazione, coadiuvati dalla corale della Comunità. Momento davvero edificante, che ha saputo portare l'assemblea, unita in un cuor solo ed un'anima sola, alla presenza del Signore.
In questo clima di lode, è stato invitato a prendere la parola Giorgio Grotto, che ha esortato tutti ad assumere la decisione importante di seguire Cristo e lo ha fatto commentando i versetti della lettera agli Ebrei 12,1-2 che così recitano: anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che ci è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù. Se prendiamo ad esempio le corse che vengono disputate nello sport, notiamo che ci sono tanti che partono, qualcuno che abbandona, altri che si fermano, e solo una parte di coloro che sono partiti arrivano al traguardo. Anche noi dobbiamo deporre il peccato e tutte le cose che ci sono di peso, compresi gli idoli più o meno grandi che ci siamo costruiti, perché ci avvolgono e ci tolgono la libertà di correre. Dobbiamo tenere fisso il nostro sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede, Colui che ha ispirato e preparato la corsa che dobbiamo fare. La Sua morte, infatti, non è stata una sconfitta, ma la vittoria sul nostro peccato e sulla stessa morte. E' importante correre insieme, cioè partire ed arrivare insieme. Giorgio ha esortato tutti a stare in guardia per non venir meno alla nostra fermezza, per poi affermare che ci sono due vie, una stretta e l'altra larga. Uno dei luoghi che maggiormente favorisce la crescita è la Comunità, dove l'accoglienza reciproca diventa uno degli ingredienti fondamentali del cammino. Quando il Signore ci chiama ad una Comunità, ci dona dei fratelli con cui vuole che camminiamo e raggiungiamo il traguardo. Solo quando saremo piantati e radicati nella nostra Comunità, cominceremo a dare frutti, daremo un senso nuovo al nostro cammino. In tutto ciò, ha affermato Giorgio, abbiamo l'aiuto di Dio. Lo Spirito Santo, è Colui che vuole fare santa la Comunità, perché Egli è Santo.
E' stato quindi invitato a prendere la parola P. Robert Faricy il quale, richiamando il tema del Convegno, ha affermato che per entrare per la porta stretta è necessario deporre tutti i nostri bagagli, rappresentati dagli idoli personali e dall'arroganza dietro la quale spesso ci trinceriamo. Il Signore non tollera alcun bagaglio di affetti disordinati, come la gola, l'orgoglio, l'invidia. Gesù nei suoi insegnamenti, in diverse occasioni, ha usato la metafora del cammello che deve entrare nella cruna di un ago: questo per sottolineare che è necessario passare per la porta stretta. Gesù è la porta stretta, e dobbiamo entrare con Lui, per Lui, in Lui. La nostra salvezza dipende dall'attaccamento che abbiamo a Gesù e, quando Lo lodiamo, lasciamo dietro di noi ciò che non ci porta a Lui. C'è un modo per lodare Gesù, senza stancarsi: è la preghiera contemplativa, quella preghiera che facciamo dopo avere ricevuto la Comunione, in silenzio, quando Gesù è nel nostro cuore. Per pregare e contemplare il Signore, ha proseguito P. Robert, si può pregare in lingue, parlando, così, a Gesù e guardandoLo con gli occhi della fede. La preghiera più alta è quella dell'incontro tra Gesù e me, una preghiera senza parole, una preghiera non concettuale.
In uno dei suoi interventi, Adalgisa ha descritto l'immagine di un mattone d'argilla che, per poter essere usato, deve prima essere cotto, cioè deve essere messo nel forno ad una certa temperatura e per un determinato tempo. Lo Spirito Santo, è il fuoco che ti arde dentro finché non sei purificato, finché non sei pronto per essere usato. La fornace è la tua Comunità dove avviene la cottura, cioè la tua crescita, ma il lavoro più grande lo fa il Signore! A te il compito di dare la disponibilità, il tuo Sì
con la gioia nel cuore. Ha ripreso la parola Giorgio, il quale ha affermato che noi spesso non comprendiamo l'importanza di essere parte di un corpo quale è la nostra Comunità. Se veramente vogliamo camminare insieme, dobbiamo essere la Primavera
che porta il profumo di Cristo. Nella Comunità Primavera c'è questo tesoro, e sento di esortarvi a non abbandonarlo, a non trascurare questa Comunità che il Signore ha voluto, e ha voluto santa! Custoditela, perché lì avete trovato la cosa più importante e preziosa per la vostra vita.
Momenti commoventi quelli in cui sono stati ricordati P. Francesco Belluzzo, che era stato fra noi alcuni mesi prima di questo Convegno, e che il Signore ha voluto chiamare a Sé il 1° agosto 2007 e Simonetta Tronci (Serva di Dio), nell'anniversario della sua nascita, avvenuta il 13 di ottobre del 1960. La sua presenza è sempre più viva nel cuore di ciascuno di noi e nella Comunità che lei stessa ha contribuito a fondare assieme ad alcuni fratelli, della quale ne costituisce un po' l'anima. Dopo alcuni canti che Simona stessa ci ha lasciato, proposti dalla corale della Comunità, in un clima di commozione e di riconoscenza verso questa sorella ed amica che tanto ha insegnato con la propria vita, è stato invitato a prendere la parola Giuliano Monaco, Responsabile della Comunità Primavera.
Giuliano, con molta semplicità, ha affermato che entrare per la porta stretta
significa avere la certezza di avere scelto la strada giusta. Siamo abituati ad avere tutto in grande, tutto comodo, ma qui c'è la contraddizione del Vangelo. Se noi vogliamo essere salvi, come ritengo noi tutti vogliamo, allora dobbiamo entrare per la porta stretta, dobbiamo farci piccoli, dobbiamo restringerci, dobbiamo fare la fila. Nella vita quotidiana, ha proseguito Giuliano, la porta stretta si presenta attraverso diverse situazioni: nel momento della rinuncia, della verifica personale e, soprattutto, quando ci viene chiesto di non essere presuntuosi e di lasciare tutto. Non possiamo entrare per la porta stretta con i nostri averi e i nostri peccati: dobbiamo essere liberi da tutto ciò, perché Gesù ci vuole liberi, e ci vuole salvare. La salvezza si raggiunge con un impegno rigoroso e costante. Tanti preferiscono passare attraverso la porta larga, dove non si incontrano grandi difficoltà. La società ci vuole incantare con le sue belle parole, conquistando la nostra fiducia, vuole farci bere
le sue false opinioni e così, oggi, i poveri (nella fede, ma non solo) restano poveri come lo erano prima: questo perché non si vuole passare attraverso Cristo. La strada che ci offre il mondo è senza Dio. Il Signore, invece, ci propone una sola porta per entrare, forse scomoda, ma non c'è alternativa: o la salvezza, o la dannazione.
La porta stretta è quella che ci permette una vita nuova, rinnovata, cambiata, è quella porta che ci assicura l'incontro speciale con Cristo che ci attende e, al nostro arrivo, ci dirà: ti stavo aspettando dietro questa porticina...
. Attenzione, ha poi esortato Giuliano, a non diventare dei sepolcri imbiancati, dove all'interno serbiamo i vermi che ci distruggono! Attenzione a non perdere il sapore del sale che è in noi! Attenzione a non metterci al di sopra di Dio, tentando di imporGli le nostre leggi, quando invece è Lui a doverle stabilire! Attenzione agli ammonimenti dei profeti dei nostri tempi! Ascoltateli! Ma dove sono i Giovanni Battista, ha vibrato Giuliano, che oggi alzano la voce e denunciano l'oppressione del povero? Dove sono i Giovanni Battista che lanciano l'allarme riguardo alla nostra società che sta andando in rovina? Dove sono i Giovanni Battista che dicono basta alla violenza, al sesso in TV e nei giornali? Dove sono? Dobbiamo stare attenti, perché ogni volta che noi del Rinnovamento taceremo, con il nostro comportamento indurremo i nostri fratelli a fare cose sgradite a Dio e, allora, saremo complici; loro non entreranno nella porta stretta, ma non ci entreremo neppure noi. Siamo chiamati, ha ricordato Giuliano, ad essere coerenti al Vangelo con la nostra vita, con le nostre opere, con il nostro sguardo, con il nostro parlare... Non possiamo vivere un po' per Gesù ed un po' per il mondo!
Giuliano ha voluto lanciare un allarme riguardo al secolarismo e al relativismo che attanagliano la società moderna, società che ci vuole illudere che l'essere cristiani sia una cosa facile, con leggi e leggine organizzate ad hoc
per ammorbidire, o addirittura aggirare, le leggi del Signore. La società ci vuole illudere sulla facilità del Cristianesimo... Quello di passare per la porta stretta è un impegno faticoso, ha affermato ancora Giuliano, ma anche Gesù ha faticato per noi, si è caricato tutto sulle spalle, e il Suo rialzarsi, dopo ogni caduta, ci invita ad essere perseveranti, come Lui lo è stato sino alla fine. Il credente deve assumere, nei confronti di Dio e della Comunità, un impegno che non sia a tempo determinato, né limitato ad un Convegno oppure ad un incontro di preghiera. Una volta rinnovati e purificati, il nostro impegno per Lui deve essere senza limiti di tempo e di spazio. Ha ribadito con forza la necessità di affrettarsi a passare per la porta stretta, perché quella non resterà aperta all'infinito. Queste le sue parole: Ci sarà un tempo in cui questa porta si chiuderà! L'impegno deve essere immediato! Sforziamoci di passare per la porta stretta, con un continuo rinunciare, un continuo spingere per liberarci dagli zainetti che ci gonfiano! Dobbiamo passare con la gioia nel nostro cuore, perché chi ha Cristo, rimane nella gioia... Giuliano ha concluso affermando che la fede e la salvezza non le si ottiene con i saldi e non le si compra: esse consistono nel sapersi donare a Cristo tutti i giorni! Il Signore non vuole i ritagli del nostro tempo: si è per Cristo totalmente, o non si è per Cristo!
E' intervenuto, poi, P. Robert Faricy, il quale ha commentato il versetto di Giovanni 17,15 non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. E' necessario riconoscere la Signoria di Gesù nella nostra vita ed accettarla, donando a Lui tutto ciò che abbiamo, ed affidando a Lui tutto ciò che facciamo, in quanto Lui è il Signore del mondo. Dobbiamo riporre in Lui tutti gli avvenimenti della nostra vita, anche passata, seppure possano apparirci come delle conquiste, ma che, in un'ottica escatologica, possono tramutarsi in un fallimento spirituale.
La croce, ha affermato P. Faricy, è sicuramente dolorosa, ma non per questo è una realtà negativa! Infatti, è per la Sua croce che noi siamo stati salvati, e la croce non la porteremo all'infinito, ma solo e fintanto che saremo su questa terra, poi ci sarà la gloria in Gesù. L'ultimo nemico ad essere sconfitto è la morte, che per noi è un passaggio. Gesù ha vinto la morte, il peccato ed il diavolo e, perciò, non dobbiamo temere gli spiriti cattivi: sono loro, invece, che devono avere paura di noi, perché noi siamo figli di Dio, cioè i figli del Re, del Signore del mondo.
Graditissima è stata la partecipazione di alcuni rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito, tra cui il Coordinatore Regionale Domenico Nieddu che Giuliano, in segno di stima e comunione, ha invitato a salire sul palco per un saluto all'assemblea. Stretti da un sincero ed affettuoso abbraccio, hanno testimoniato, tra scroscianti applausi, l'amicizia e l'unione dei cuori ad opera dello Spirito Santo.
A conclusione del Convegno, P. Robert Faricy ha officiato la Celebrazione Eucaristica. Ringraziamo il Signore per questo tempo di grazia dove abbiamo assaporato la Sua Misericordia, la Sua bontà, l'amore che nutre verso ogni creatura e che ci fa sentire da Lui desiderati, cercati, trovati e amati.