Padre Beppe Pireddu lascia questa terra...
Il 12 Ottobre, alla vigilia del compleanno di Simona Tronci, è deceduto improvvisamente Padre Giuseppe Pireddu, Cappuccino, Vice Postulatore della sua Causa di Beatificazione.
Padre Beppe Pireddu, giovane Sacerdote Cappuccino, era nato nel marzo 1961 ed ordinato Sacerdote nel 1990. Aveva conseguito la Licenza in Pastorale Giovanile e Catechetica presso il Pontificio Ateneo Salesiano.
Docente di Catechetica presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Cagliari, è stato Assistente Regionale della GIFRA (Gioventù Francescana), Consigliere Nazionale dell'Ordine Francescano Secolare, Segretario dell'Evangelizzazione e Vicario Provinciale nella Famiglia dei Cappuccini. Attualmente rivestiva l'incarico di Guardiano del Convento dei Cappuccini di Cagliari, nonché di Vice Postulatore della Causa di Beatificazione di Fra' Nicola da Gesturi.
Padre Beppe era molto amato nel mondo giovanile, prese a cuore la figura di Simona e se ne innamorò, tanto che propose ai Superiori e all'Arcivescovo di poter essere nominato Vice Postulatore della sua Causa.
Presentò la Serva di Dio in varie occasioni: nella Diocesi, in diverse parti della Sardegna, durante alcune Conferenze Nazionali ed Internazionali del Rinnovamento Carismatico Cattolico. In una di quelle circostanze ebbe a dire: ...Chi è Simona?... Simona è una scheggia impazzita dell'Amore Trinitario. E' una giovane innamorata della Vita; è una giovane innamorata della SS. Trinità, è il regalo per il Rinnovamento Carismatico e per la Chiesa, è freccia luminosa che ci indica Colui che conta: "Cristo" ...Si giocò tutto per Cristo, si giocò tutto per il Rinnovamento.
Simona era una persona molto attenta al vangelo che le chiedeva di partecipare da protagonista alla storia di Dio nel mondo, attraverso il 'piangere con chi piange, ridere con chi ride e gioire con chi gioisce...'. Il suo amare diventò entusiasmo per la vita fino a dire con gioia: Tutto è dono di Dio
. Anche il calvario di sofferenza è dono autentico dell'Amare di Dio. Notevoli le sue virtù eroiche nella salute, ma ancor di più quando, lentamente, si adagiò sul legno della croce... per vivere la sofferenza. Così pregò Simona: La croce è l'ascensore per il paradiso...
P. Beppe aveva il dono e la capacità di saper leggere tra le righe degli scritti di Simona, facendone emergere piccoli tesori, scoprendo alcuni segreti più intimi della sua spiritualità.
Instancabile predicatore ed evangelizzatore, la sua vita era proiettata verso i fratelli che voleva conquistare al Signore. Uomo impegnato ed attento anche ai problemi concreti e materiali del popolo di Dio, amato dai poveri e ricercato da giovani e meno giovani per un consiglio, una parola di conforto, o per una direzione spirituale a sostegno di una fede oggi così duramente provata.
P. Beppe è intervenuto diverse volte anche durante i nostri convegni di formazione ed evangelizzazione, ne ricordiamo uno in particolare, dove intervenne con queste parole: Siamo chiamati ad essere santi, ad essere frammenti di luce! Se Dio non mette mano alla tua vita, cosa ne sarà di te? Occorre passare dal cuore vecchio al cuore nuovo per essere lievito nel mondo. Un cuore nuovo ci fa sorridere, ci fa recuperare la vita e ci apre alla gioia!
Sicuramente, gli incarichi di responsabilità di questi ultimi anni lo avevano ulteriormente affaticato, ma si era tuffato nel "dinamismo" dello Spirito Santo... e, pertanto, non si è risparmiato.
E a chi lo ha amato, i suoi Confratelli, i suoi amici, rimangono le sue parole, riecheggiano le sue prediche così dirette e, a volte, un tantino "pungenti" che toccavano i nostri punti deboli, proprio perché era suo desiderio che la vita di tutti prendesse esempio dai santi.
Con questa consolazione nel cuore, ringraziamo insieme Dio per il dono di Padre Beppe alla Chiesa e a coloro che, come noi, hanno avuto la gioia di condividere con lui molti anni di cammino.