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Senza di me non potete far nulla

Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 14 Novembre 2010

Domenica 14 Novembre 2010 si è svolto un Convegno di evangelizzazione e formazione della Comunità sul tema Senza di me non potete far nulla (Gv 15,5). Lodi, canti, note melodiose, inni intonati dalla Corale, unita ai fratelli dell'animazione della preghiera, sono saliti al cielo come un soave profumo verso l'unico Dio che adoriamo e proclamiamo come nostro Liberatore, nostro Salvatore, nostro Re vittorioso. Dopo che lo Spirito Santo ha predisposto i fedeli convenuti ad aprire il cuore all'ascolto della Parola, abbondante, sempre nuova e viva, è intervenuto Fred Mawanda, laico proveniente dall'Uganda, membro del Direttivo della Catholic Fraternity. Fred, sin dall'inizio della sua relazione, ha messo in evidenza che ci sono molte cose che portano gioia nella nostra vita, ma durano poco e, poiché il Signore ci ama per l'eternità, ci mostra come la nostra gioia possa essere completa.

Fred Mawanda

Il versetto di Gv 15,7 ci illustra l'inizio del cammino spirituale dove, attraverso la vera Vite, possiamo trovare il percorso di rinascita a vita nuova. Non possiamo vivere l’esistenza nel nulla, per cui è importante e determinante scoprire la volontà di Dio, crescere nella grazia, nella conoscenza e nella sapienza del nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo. E' sempre tempo di conversione, che non consiste in un procedimento meccanico ma dinamico: si tratta di una connessione che è intimità con Dio. Grazie all'ascolto della Parola di Dio e alla preghiera, ha proseguito Fred, si innesca un processo di crescita che porta frutti visibili, ci purifica e ci lava. La cosa più importante per tutti noi è che produciamo frutto secondo i doni concessi ad ognuno al servizio della Gloria di Dio, affinché lo splendore del regno dei cieli si manifesti. Ci sono delle persone che hanno paura di crescere, temono il processo della potatura e, così, vanno via dalla Comunità; altri si separano dalla moglie, ma il Signore vuole che ciascuno di noi cresca, anche attraverso i fratelli e le sorelle.

Fred, continuando nella catechesi, ha citato tre passaggi della nostra vita dove possiamo ritrovare noi stessi. La prima è una zona morta, dove la vita spirituale è assente: non leggiamo più la Bibbia, non ci interessano le cose che si muovono secondo lo Spirito Santo e perdiamo l'interesse a partecipare alla preghiera comunitaria; sperimentiamo, così, la morte spirituale. La seconda, chiamata zona del nostro agio, è caratterizzata dal fatto che preferiamo stare comodi e non constatiamo nulla di nuovo nella nostra vita. Abbiamo ormai visto tante conversioni, ci sentiamo arrivati e sapienti di ogni cosa, conosciamo tutto della Parola di Dio, facciamo da soli, non abbiamo bisogno di nessuno, sappiamo come è organizzata una Comunità. Questo è lo stato più pericoloso: è calato l'entusiasmo, sembra che il Signore non ci parli, siamo convinti di essere cresciuti. La terza è la zona della crescita: guardiamo a Dio, al futuro luminoso con Lui e siamo entusiasti di farlo, cerchiamo Dio e viviamo in Lui e per Lui.

Ha poi preso la parola il secondo Relatore, Padre Giancarlo Pinna, Cappuccino, sul tema Che possiate comportarvi in maniera degna del Signore (Colossesi 1,9-14). Egli ha affermato che Gesù ci dice di non conformarci alla mentalità del mondo. Raramente il Signore ci da indicazioni specifiche, perché ci permette di scegliere liberamente. Se però, noi camminiamo in linea con Lui, i nostri desideri saranno aderenti ai Suoi, saremo appagati e gusteremo la Sua vera gioia.

Padre Giancarlo Pinna

Spesso, però, assumiamo dei comportamenti non certamente consoni al seguace di Cristo: ad esempio, abbiamo certi modi di vestire che fanno raccapricciare, oppure quando andiamo in Comunità vogliamo fare sfoggio della moda all'ultimo grido. I genitori oggi non sono più capaci di dire No ai propri figli e di dare loro insegnamenti di vita che fanno crescere. La Comunità è la palestra dello Spirito Santo e, perciò, per andare da Gesù dobbiamo indossare i vestiti dello Spirito Santo. Mandiamo via la tristezza! E’ proprio in quel momento, infatti, che veniamo tentati e cadiamo nel peccato. Quando rendiamo silenziosa la nostra mente sentiamo la voce di Dio, e la sentiamo nella parte più profonda del nostro cuore; ci dice cose stupende e ci rivela quanto ci ama. Il Suo desiderio è sempre quello di costruire il Tempio Suo, che siamo noi. Al mattino, la prima cosa da fare ancor prima di pregare, è quella di offrire la gratitudine a Dio e chiederGli la pace del cuore. Per verificare se ci comportiamo secondo il Signore, ricordiamo che l'umiltà e la preghiera devono accompagnare la nostra vita. Quando lavoriamo dobbiamo chiedere al Signore che operi in noi, affinché possiamo offrirGli il risultato del nostro lavoro. Perciò, cristiani di oggi, ha esortato Padre Giancarlo,affidiamoci allo Spirito Santo per non cadere in superbia, in esaltazione; esaminiamoci per vedere se tutto ciò che facciamo e pensiamo è volontà di Dio, e seguiamola correttamente, come Suoi strumenti che a Lui suonano dolcemente come Lui vuole, all'unisono insieme ai fratelli. In questo modo Dio opererà in noi meraviglie, porrà la pace dentro i nostri cuori e ci susciterà il desiderio di stare con Lui. Testimoniare ciò che il Signore fa continuamente per ognuno è cosa molto importante: è condivisione con gli altri fratelli di ciò che Dio opera per portarci a Lui e per salvarci.

E' la volta di Sebastian che si avvicina al microfono: è un giovane nato nella città indiana di Bombay, residente a Milano per lavoro, che ci testimoniato in quale modo il Signore lo ha chiamato alla conversione.Nonostante fossi stato battezzato come cristiano, ero completamente lontano da Dio, la mia vita era solo morte e disordine completo. Non vivevo nella grazia di Dio e nel Suo amore. Mia madre pregava molto, intercedendo per me affinché mi convertissi. Nel 1998 ho presenziato ad un ritiro spirituale, invitato da alcuni amici e, vedendo il comportamento dei presenti, ho pensato di aver sbagliato luogo. Ma lo Spirito Santo stava già lavorando nei miei confronti, infatti alcuni dei partecipanti hanno pregato su di me ed ho iniziato a sollevare le mani, a cantare e a lodare Dio. Era iniziata per me la vera conversione e mia madre fu esaudita. Lo Spirito Santo ha agito in me, oltre che spiritualmente, anche fisicamente, infatti il leader che guidava la preghiera di guarigione indicò proprio me, dicendo che il Signore mi stava guarendo da una malattia che procurava tanta sofferenza. E così fu. Decisi così di confessare tutti i miei peccati commessi negli ultimi dieci anni e, alla fine, mi sentii libero e trovai nel mio cuore la vera gioia. Da quel momento in me c'è stato un cambiamento radicale: una vita nuova in Cristo Gesù ha pervaso tutto il mio essere.

Breve ma incisiva è stata la riflessione di Giuliano Monaco, durante la quale ha affermato: Noi conosciamo molte persone che sono sempre alla ricerca di tanti riconoscimenti, tanti applausi; però, questi cosiddetti grandi sono vuoti della presenza di Dio. Quando l'uomo vuole essere riconosciuto come un Dio, sperimenta il fallimento. Gesù, invece, è il Signore e, con la Sua potenza, è riuscito a risuscitare Lazzaro. Noi riusciamo a fare cose grandi se ci atteniamo a ciò che è scritto nei Vangeli: questa è la password per il cielo. Gesù ci dice in similitudine: Io sono la vite e voi i tralci. Oggi essere nella Chiesa è esserci di fatto, con il cuore. Il frutto arriva solo se viviamo in Lui, con Lui e con i fratelli, mettendo in pratica il comandamento nuovo che Gesù ha indicato: Amatevi come io vi ho amati.

Giuliano Monaco

Bisogna essere con Lui, sia in verticale che in orizzontale: in verticale Dio trascende con il Suo amore l'uomo, in orizzontale doniamo senza misura a tutti i fratelli l'amore che abbiamo da Lui ricevuto. Concludendo, Giuliano ha ribadito che il Signore desidera che ci comportiamo in maniera degna: è come se Lui ci facesse una radiografia dove nulla è nascosto e, perciò, dobbiamo piacerGli in tutto. Occorre sempre chiedere al Signore di indicarci se c'è qualcosa in noi da cambiare o migliorare. Nel momento in cui non obbediremo più al peccato, la grazia risiederà nella nostra vita. Gesù è esigente, così come lo è stato il Padre Suo che è nei cieli, il quale Gli ha chiesto di dare la vita per tutti noi e Lui ha obbedito senza alcun tentennamento. A tutti noi, perciò, spetta dire per piacerGli in tutto.

Ha preso la parola Pauline, moglie di Fred, sul tema: Non per potenza né per forza, ma per lo Spirito di Dio (Zaccaria 4,6). Il servizio che siamo chiamati a svolgere singolarmente e in Comunità, ha esordito Pauline, non può essere effettuato con le nostre sole forze, ma attraverso la potenza dello Spirito Santo. Forse a noi sembra di esserne ricolmi, ma il Signore ci sta invitando ad essere in continuo contatto con lo Spirito Santo. Egli dimora e vive in noi, se L'accogliamo.

Pauline

Possiamo permettere allo Spirito Santo di agire liberamente nella nostra vita oppure possiamo addolorarLo col peccato e, quando questo accade, Lui tace e, di conseguenza, non sentiamo più la Sua voce, poiché si allontana da noi. Facciamo tacere lo Spirito Santo con il nostro atteggiamento, con il nostro parlare in modo negativo, col brontolio, la critica. Quando ci lamentiamo in famiglia o in Comunità e sviluppiamo tali atteggiamenti negativi, erigiamo una barriera davanti a noi che ci impedisce di crescere e non possiamo sperimentare la bontà di Dio. Il rischio è che quella barriera davanti a noi continui a rimanere alta e non ci permetta di partecipare alla vittoria e alla Gloria di Dio. Questo ci distoglie dalla vita di grazia: la nostra fede non si eleva, perdiamo la speranza e, così, il nemico si appropria della nostra vita. Perciò, facciamo oggi una scelta per essere rivisitati dallo Spirito Santo e permettere a Lui di rivitalizzarci: via l'angoscia, via la disperazione, via la tristezza! Solo così il nostro cuore sarà pervaso da quella gioia che solo Dio può dare. Quando decideremo di lodare Dio, inizieremo a toccare con mano il Suo lavoro nella nostra vita, sperimenteremo i miracoli, vedremo soluzioni insperate che prima non riuscivamo a scorgere, e questo, perché coopereremo con lo Spirito Santo.

Dopo una profonda preghiera per la guarigione, durante la quale Gesù ha elargito numerose benedizioni, Padre Giancarlo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica e, durante l'Omelia, prendendo spunto dal Vangelo sulla distruzione del tempio di Gerusalemme, ha affermato che quanto Gesù anticipa sui terremoti, le carestie, gli sconvolgimenti che precederanno la Sua venuta, non ci deve portare ad avere paura e a terrorizzarci, ma alla certezza della speranza e, in modo particolare, a vigilare per non farci trovare impreparati. Spesso ci chiediamo, quando avvengono determinati avvenimenti, che cosa ci aspetta al di là della morte. Per molti di noi la fine dei tempi coincide con l'ultimo istante della vita terrena.

Padre Giancarlo Pinna

Alcuni rispondono soffocando il problema, altri si danno risposte insufficienti. Di frequente, per conoscere quale sarà il proprio futuro o per essere guariti fisicamente, molti si rivolgono ai maghi, a coloro che leggono l'oroscopo o che preparano l'elisir di lunga vita. Così facendo, non solo perdono la dignità, ma anche molto tempo e tanti soldi, non sapendo che l'unico medico e medicina della nostra vita è Gesù Cristo. Noi tutti, invece, dobbiamo cercare in Dio il nostro futuro. Solo Dio conosce chi si salverà ed è Lui che conta i nostri giorni terreni; e solo Lui ci dà la vera felicità. Oggi dobbiamo tornare al digiuno di parole e pettegolezzi, riponendo la nostra speranza in Dio. Piuttosto che adeguarci al chiasso del mondo, dobbiamo testimoniare la nostra fede, perché il tempio che il Signore vuole che noi costruiamo è quello dello Spirito. San Paolo ci invita a cambiare mentalità, a conformarci a quella di Gesù.

Assemblea

Il Convegno ha avuto termine, volti sorridenti, gioiosi, fratelli ricolmati dalle tante grazie che lo Spirito Santo ha donato a ciascuno. Nessuno dei convenuti è rimasto a mani vuote: la Parola è stata seminata in un terreno fertile. Sta ora a noi tradurre in pratica queste preziose indicazioni, ringraziando di vero cuore Dio Padre, che ci guida nei nostri passi illuminando il nostro cammino, affinché il nostro piede non abbia ad inciampare. La Nuova Gerusalemme, da oggi in poi, deve essere il nostro più grande desiderio.

L'Incontro di Preghiera Settimanale

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