Ci siamo abbeverati a un solo Spirito
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 21 Ottobre 2012
Domenica 21 Ottobre 2012 la Comunità Primavera si è riunita in Convegno per approfondire il tema “Ci siamo abbeverati a un solo Spirito”, tratto dalla 1Cor 12,13. Tutti i convenuti si sono lasciati coinvolgere da una accorata lode e dai gioiosi canti eseguiti con maestria dalla Corale. Primo Relatore della giornata è stato Don Alejandro Festa, che si è soffermato sui versetti del Vangelo di Giovanni “Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (7,37-38). Come la Samaritana al pozzo, anche noi abbiamo bisogno dell’acqua viva, ha asserito Don Alejandro, e spesso, nella nostra vita, camminiamo alla ricerca di qualcuno che disseti il nostro cuore: cerchiamo negli affetti umani, in quelli materiali o nel benessere fisico, dimenticando, però, che l’acqua viva ci è stata già data. Ma, nonostante lo Spirito Santo sia già stato effuso su di noi con i Sacramenti del Battesimo e della Cresima, non Gli permettiamo di attestare al nostro cuore la nostra vera identità: quella di essere figli di Dio. Lo Spirito Santo deve poterci condurre nella via della santità attraverso un’unzione interiore e soprannaturale.
Dentro di noi abbiamo già le armi per poter affrontare il deserto, le prove della vita e il combattimento spirituale contro il nemico, e possediamo anche i doni di santificazione per poter vivere da figli di Dio, ma dobbiamo imparare ad usarli. Quando noi riscopriamo questi doni, l’unzione dello Spirito Santo fluisce più agevolmente in noi per farci diventare santi come Gesù, ricchi di speranza e di fede, così da poter diffondere il profumo di Cristo. Don Alejandro ha concluso affermando che la nostra felicità consiste nella consapevolezza di essere amati da Dio: è questa l’acqua dello Spirito. E’ poi intervenuto il laico di nazionalità Belga Jean Luc Moens, Presidente della Comunità “Emmanuelle” di Paray Le Monial, sul tema: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Jean Luc ha così affermato: Il Rinnovamento Carismatico potrebbe essere definito come il “Rinnovamento nell’Amore”, ed un carismatico dovrebbe esserne uno specialista. Questo mondo muore di sete d'Amore e ciascuno di noi è chiamato a dissetarlo con la grazia dello Spirito Santo. Abbiamo ricevuto tale Amore ma lo abbiamo rifiutato con il peccato e, per questo, Dio lo ha manifestato in un modo ancor più grande, attraverso il dono del Suo Figlio Gesù.
Egli, dopo aver accolto i poveri, i malati, i peccatori, ed aver compiuto delle guarigioni per manifestare l’Amore di predilezione di Dio per gli uomini, prima di morire sulla croce ha detto ai suoi Apostoli che nessuno ha un amore più grande di colui che dona la propria vita per i propri amici. Tutti siamo chiamati a condividere la sofferenza di Gesù che ci ha amati sino alla morte in croce, offrendo la nostra vita per quella del mondo. Il segreto dell’Amore perfetto è l’unione con Gesù: se vogliamo amare come Gesù ci ha insegnato, dobbiamo appartenerGli totalmente e, con il Suo aiuto, realizzeremo l'Amore di Dio nell’amore degli altri. Come amare concretamente? Ha chiesto Jean Luc. L’Amore è principalmente una grazia di Dio, ma è anche il frutto di una decisione. Nella società di oggi, purtroppo, l’Amore viene confuso con il sentimento, ma la carità non deve consistere nei sentimenti, bensì nelle opere e nella rinuncia a se stessi per andare verso l'altro. Esercitiamo, perciò, il vero Amore soprattutto attraverso il perdono reciproco, un atto che ha bisogno di essere rinnovato continuamente. Anche l’evangelizzazione è un atto d’amore verso i fratelli e, per realizzarla, è necessario obbedire ai Comandamenti di Dio. Quando decidiamo di evangelizzare i fratelli ancora lontani dalla fede, significa che non vogliamo andare in Cielo senza la persona alla quale parliamo di Gesù. Se evangelizziamo poco, forse amiamo poco, perché l’Amore stesso evangelizza. Nel cuore dell’uomo c’è un desiderio insopprimibile di amare e quando Dio vede questo amore all’opera, rende efficace ogni gesto compiuto dalla Sua creatura. L’Amore è una questione di vita eterna o di dannazione eterna. Jean Luc, a conclusione della sua relazione, ha incoraggiato i presenti a vivere il Comandamento di Gesù, quello dell’Amore, perché sarà l’Amore a salvarci. Sul finire della mattinata è intervenuto Giuliano Monaco, il quale ha evidenziato i tratti salienti delle precedenti Relazioni, che ci hanno aiutato a comprendere sempre più l’amore e la bontà che ci offre il Signore, tutte premure, queste, che scaturiscono dal Suo Cuore.Noi, come esseri umani, ne possiamo fare di tutti i colori, ha affermato Giuliano, ma non potremo mai impedire al Signore di amarci in eterno. Carissimi, a che cosa è dovuta la nostra sete spirituale? Forse al fatto che siamo prosciugati, asciugati da ciò che riceviamo ogni giorno dalla nostra società che non ci appaga. Siamo prosciugati, forse, da raggiri, da imbrogli, da tradimenti, da false promesse.
E, allora, tutto questo produce in noi una grande aridità, ma Lui continua a ripeterci ogni giorno “Chi ha sete venga a me”. E noi vogliamo ringraziarLo e BenedirLo perché ci offre la possibilità di ricevere quest’acqua viva, e di dissetarci dal Suo Santo Spirito che ci ridona forza e speranza, una fede e una “unzione” nuova. Giuliano ha poi invitato l’assemblea ad elevare una lode al Signore per quanto ci ha voluto offrire durante la mattina, per l’acqua che rigenera il nostro spirito e ci ridà forza in ciò che dovremo compiere domani e nei giorni che verranno.
Dopo il Santo Rosario l'assemblea si è lasciata avvolgere dall'Amore di Dio e, quasi inebriata da esso, ha elevato inni di lode e di esultanza a Colui che regna sul Suo popolo. E' stata poi data la parola a Don Alejandro il quale, sviluppando il tema generale della giornata, ha così esordito: Il Padre del Cielo ha mandato Gesù, con la potenza dello Spirito Santo, perché cresca e si espanda il Regno di Dio tra noi e dentro di noi e diminuisca il regno delle tenebre. Dio ha scelto di servirsi di noi, usandoci attraverso i carismi e i ministeri, mediante i quali Gesù agisce in mezzo a noi. Nello svolgimento dei ministeri che ci vengono affidati dobbiamo perciò mantenerci umili, affinché non subentri in noi la vanagloria e l’orgoglio. Siamo, infatti, dei servi usati da Dio che agiscono con la Sua unzione. San Paolo ritiene che la Profezia sia più importante di altri carismi, in quanto può consolare, esortare, edificare, seppure egli non faccia una graduatoria dei carismi, perché tutti provengono dallo stesso Spirito. Siamo un popolo profetico, siamo una profezia usata da Dio per estendere il Suo Regno d’Amore e di luce, e far scomparire quello delle tenebre! Ha esclamato Don Alejandro. In questo ruolo non possiamo stare senza l’unzione e la potenza dello Spirito Santo, perché così possiamo consentire al Signore di toccare i cuori, risanarli e liberarli dall’oppressione del male. Quando torneremo nelle nostre Comunità o nelle nostre abitazioni, saremo una lampada che illumina ogni uomo, perché noi per primi ci saremo lasciati illuminare e dissetare dall'unico Spirito. Dopo alcuni canti di gioia è stato esposto sull’altare Gesù Eucarestia, alla cui presenza ogni partecipante ha spalancato il proprio cuore.
Durante l’adorazione Jean Luc ha condotto una preghiera di intercessione per chiedere la guarigione spirituale e fisica di coloro che ne avessero avuto bisogno. Gesù, condotto dal Sacerdote tra i settori della Sala, ha toccato il cuore di ciascuno risanando, guarendo e sussurrando a tutti, nel proprio intimo, queste parole: Non abbiate paura, perché io sono sempre con voi, io sono l'acqua viva che disseta, sono il fuoco d'amore che brucia, sono l'amore eterno, canteremo e danzeremo insieme davanti al Trono dell'Altissimo.Al termine della Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Alejandro Festa, una gioia incontenibile traboccava dal cuore dei presenti che si sono trattenuti a lungo nella Sala del Convegno per continuare ad esultare e, insieme ai fratelli della Corale, ad osannare l’Altissimo, il Santo dei Santi, che ha potentemente manifestato la Sua presenza.