Commemorazione
della Serva di Dio Simona Tronci
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 13 Ottobre 2013
Diverse centinaia di persone hanno partecipato al Convegno organizzato dalla Postulazione della Serva di Dio Simona Tronci con la collaborazione della Comunità Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico il 13 Ottobre 2013, in occasione dell'inizio del 30° Anniversario della sua nascita in Cielo. Alla Commemorazione sono stati invitati alcuni responsabili dei Movimenti locali, del Rinnovamento nello Spirito, dei Focolari, dei Neocatecumenali, delle Famiglie Rinnovate, dei Cursillos.
Dopo diversi canti gioiosi, ha aperto la giornata il Vicepostulatore Don Riccardo Pinna che, brevemente, ha presentato la biografia della Serva di Dio e gli aggiornamenti relativi all'iter dell'Inchiesta Diocesana aperta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Ottorino Alberti nel 2003. Don Riccardo, rivolgendosi all’assemblea, si è così espresso: Simona è un modello da imitare perché nella sua vita ha voluto la continua presenza di Gesù. Lei nacque a Cagliari il 13 ottobre 1960. La sua infanzia si svolse nella normalità, come per tante coetanee. Nel Giugno 1969 si accostò alla Mensa Eucaristica. Nel Maggio 1971 confermò la sua fede con il Sacramento della Cresima. Si impegnò in diverse attività: nello sport (pallavolo, calcetto, nuoto), nello studio e nel sociale, con l’organizzazione umanitaria “Operazione Africa” a sostegno dei bambini colpiti dalla lebbra.
Nel 1977 Simona decise, con altri pochi amici, di costituire una Comunità di preghiera del Rinnovamento Carismatico Cattolico, la “Comunità Primavera”. Assidua frequentatrice della Santa Messa e persona di costante preghiera e adorazione, negli anni ’80 si iscrisse nella Pontificia Facoltà Teologica, affinché potesse acquisire una solida formazione teologica e spirituale. Frequentò la Facoltà fino al Gennaio 1983, inizio della grave malattia, un tumore polmonare sebbene non fosse fumatrice. Fu proprio la Comunità Primavera a starle vicina con la preghiera e ad accompagnarla, più avanti, all’incontro con il Padre. Volò in Cielo, presso il Padre, il 18 Aprile 1984, Mercoledì Santo, all’età di 23 anni. La Celebrazione della Messa avvenne il 22 Aprile, giorno di Pasqua. Riguardo all’Inchiesta Diocesana per la sua Beatificazione, sono stati ascoltati i testi e ora si attende la relazione finale della Commissione. Dopo un caloroso applauso di accoglienza, è intervenuto il Cappuccino Padre Andrea Manca, il quale ha presentato il nuovo libro scritto da Padre Clemente sulla Serva di Dio "Lei ci ha creduto": un accostamento tra i racconti del diario della giovane prematuramente scomparsa e la Parola di Dio, che arricchisce quanti vi si soffermano docilmente. Nell’evidenziarne varie somiglianze con la spiritualità di Santa Teresina del Bambino Gesù, Padre Andrea ha saputo dipingere con maestria le frasi del diario di Simona, ispirate e profonde, di singolare esempio di fede. Simona ha fatto esperienza della salvezza di Dio nella normalità della sua vita, ha esordito Padre Andrea. Il nuovo libro di Simona “Lei ci ha creduto”, ci aiuta a capire e vivere l’intimità con Dio attraverso la normalità della vita. Attraverso questo libro ho visto e ammirato in Simona il dono che Dio ha fatto alla Chiesa.
La sua nascita nel mese di Ottobre, mese dedicato alla Madonna oltre che mese missionario, e l’inizio del suo calvario, il 25 Gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda la conversione di S. Paolo, sono due tappe che ci conducono alla Madre di Gesù e a S. Paolo, personaggi che influenzano decisamente il cammino di Simona, come possiamo cogliere in questo libro che riporta varie parti del suo diario, sapientemente accostate da Padre Clemente Pilloni alla Parola di Dio. Simona, infatti, aveva un rapporto particolare con la Mamma del cielo, tanto da confidarLe di voler “fare felice Dio”, offendo se stessa perché “Tu non pianga più per i figli che si allontanano da Te, e dal Tuo Gesù”. Ecco l’opera missionaria: quella di dare se stessa in offerta a Dio per la salvezza dell’umanità. “Questa offerta che io ti sto facendo usala Tu come vuoi, per chi ne ha bisogno”, aggiunge Simona. Si tratta di un altruismo unico. Siamo noi capaci di fare questo? Ha chiesto Padre Andrea. Simona vuole essere impronta dell’amore di Dio e, in questo, riscontro molte similitudini con Santa Teresina di Lisieux. Dagli scritti di Simona emerge anche un grande amore per San Paolo, uno dei suoi amici preferiti. Quando Simona esprime al Signore la sua volontà di convertirsi, di seguirLo e di non tradirlo, è in perfetta sintonia con San Paolo. Il cammino di Simona è come quello di Paolo verso Damasco, è un cammino verso l’incontro con il suo Gesù. Lei fa sue le parole di San Paolo e scrive nel suo diario: “considero tutto come spazzatura al fine di guadagnare la vera vita”. Anche noi dobbiamo scrivere sul nostro cuore l’incontro vivo con Gesù, luce e salvezza della nostra vita, tutto il resto è spazzatura. La nostra ricchezza è, infatti, Gesù.
Il Presidente della Comunità Giuliano Monaco ha poi presentato il relatore d’eccezione: il Teologo e Fondatore della Scuola Cattolica Internazionale “Jeunesse Lumière” Padre Daniel Ange, dedito da molti anni all'evangelizzazione e allo studio di quelle figure che possiedono i requisiti della santità. Giuliano e Padre Daniel si sono stretti in un abbraccio caloroso, entrambi commossi nel rincontrarsi, in quanto Padre Daniel non veniva in Sardegna da circa dieci anni. Nell’avvicinarsi ai microfoni, Padre Daniel è stato accolto da una grande ovazione e, successivamente allo scambio dei saluti, ha voluto accarezzare il volto di Simona (grande quadro di quasi due metri) esclamando a voce alta: Simo, buon compleanno! Padre Daniel Ange, tenendo stretto con la mano un Crocifisso in legno sul quale è incastonata una reliquia della Beata Gabriella Mesina, ha ringraziato il Signore per l'opportunità di essere a Cagliari in occasione del compleanno della Serva di Dio Simona Tronci. Il Relatore ha trattato il tema: "Il Signore è mia luce e mia salvezza".
Nello sviluppo di questa tematica, Padre Daniel Ange ha evidenziato che ogni persona, giovane o meno, deve avere un atteggiamento di profonda fiducia in Dio. Chi, come Simona, è radicato in quella fede e in quella fiducia che si sono sviluppate attraverso le tribolazioni dell'esistenza, è fortificato interiormente dalla sua fede vibrante e, da credente, può rialzare la testa con fiducia e speranza, pur trovandosi in mezzo ai problemi pressanti del momento. Tanti credenti continuano a testimoniare che Dio è la nostra luce e la nostra salvezza; Egli non manca mai di correre in aiuto per liberarci dall'assalto dei nemici (siano essi fisici o spirituali) e, questo, Simona lo sapeva bene: mai ha dubitato che il suo Gesù l'avesse dimenticata. Questi mali non giungono mai per nuocerci o per distruggerci, ma noi veniamo fortificati dal Suo Amore e dalla potenza dello Spirito Santo. La sicurezza del cristiano sta nella sua fede e, anche se si scatenassero tutte le negatività contro di lui, il suo cuore resterebbe fiducioso in Dio, come ha fatto Simona quando il tumore la divorava e come hanno fatto molti Santi, come ad esempio, Padre Pio. Il vero credente vive in comunione perenne col Signore. Sono veramente innamorato della “Innamoratissima di Gesù”, ha affermato Padre Daniel Ange, Simona è una “Madre Spirituale” per molti di noi, non solo per le sue parole ma per tutta la sua vita, e sono certo che trascinerà verso il Signore una moltitudine di giovani della generazione di oggi. Come nel cuore di Simona, anche dentro ognuno di noi e di voi ci sono tre ideali: la bellezza, la profezia di bontà, la sete di verità. Questi tre desideri che avete nel cuore, dovete portarli avanti per costruire il futuro. Scommettete su un grande ideale, come ha fatto Simona, potete farlo e se non lo farete sarà per pigrizia. Simona è nata il 13 Ottobre e questo è significativo: è il giorno in cui Maria si manifestò come Regina del Cosmo, con quella famosa danza del sole.
Si rivelò come il più bel capolavoro di Dio, come la Regina della storia e del tempo e, come in nessun’altra apparizione, avrà un ruolo così importante negli avvenimenti politici nel mondo. Giovanni Paolo II ha detto che Maria è come un faro che illumina tutto il XX secolo. Ricordiamo la connessione sconvolgente tra le apparizioni di Fatima e l’attentato a Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma, avvenuto nello stesso giorno e nella stessa ora della prima apparizione di Fatima. Giovanni Paolo II a Fatima disse che il pastorello Francesco singhiozzava e piangeva, pensando al dolore di Gesù per i peccati dell’umanità. Anche Simona consolava Gesù e Maria: tutto a Simona sembrava poca cosa per consolare Gesù e, infatti, ha sofferto ed è morta sorridendo.
Nel pomeriggio, dopo la recita del Santo Rosario e vari canti di lode al Signore, Padre Andrea ha commentato il versetto del Salmo 85 “Mostrami Signore la Tua via, perché nella Tua verità io cammini”. Inizialmente ci ha invitato a lasciare da parte ogni pensiero per lasciarci plasmare dall’azione dello Spirito, a raccogliere tutti i frutti che sono stati seminati in noi e ad abbandonarci a Dio, che è la base spirituale della nostra intimità con Lui. Come ha fatto Simona, che è saputa entrare nell’intimità con Dio, così facciamo anche noi e sarà Dio stesso a compiere in noi la Sua opera, ha affermato Padre Andrea. Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno e Gli interessa che il nostro atteggiamento sia di grande fede, come il granellino di senape.
Con questa fede dobbiamo offrire al Signore la nostra storia, seppure Dio già la conosca. Poveri, miseri e umili, così dobbiamo stare davanti a Dio, cercando una via dove camminare. Molti di noi camminano nelle tenebre e non sanno dove andare. Uniamoci oggi, con umiltà, all’invocazione del Salmista e chiediamo al Signore, con il dono del Suo Santo Spirito, di indicarci la via per andare verso di Lui, perché Egli già la conosce. Il Salmo afferma l’unicità di Dio ed il Salmista mette al bando tutti gli idoli umani, costruiti per essere messi al posto di Dio. Esaminiamoli, individuiamo nella nostra vita tutto ciò che non è Dio e vuole prendere il Suo posto, e buttiamo via come spazzatura tutto ciò che ci impedisce di vedere Dio come il Signore della nostra vita. E’ questa la condizione principale per una guarigione completa, prima a livello spirituale e poi a livello fisico, qualora ce ne fosse bisogno. La Misericordia di Dio si renderà tangibile, perché avrà trovato un cuore libero dove poter regnare nella pienezza della Sua gloria e della Sua potenza.
Padre Daniel Ange ha svolto il suo secondo intervento sul tema "I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore". Ha invitato i presenti a fissare il proprio sguardo sugli occhi di Simona, perché i suoi occhi cantano con uno sguardo capace di trasfigurare tutta la vita di chi la guarda. Sono affascinato dal suo viso e dal suo sguardo, ed amo contemplarlo, così raggiante di una luce che non è di questa terra, ma del Cielo, è un raggio del Regno di Dio, è una luce che viene dal Cielo. Il volto e gli occhi sono il riflesso dell’anima, ne sono la finestra, l’unica parte del corpo che ci fa capire chi è la persona che vediamo. Contemplando il viso in una foto di Simona, vedo qualcosa della sua anima. Lo sguardo di Simona manda via il demonio, esorcizza, perché in esso vi si trova tutta la luce del Cielo. “Benedetto, o Signore, perché mi rivesti del Tuo splendore”, ha scritto Simona nel suo diario. Non dice “mi rivestirai”, ma afferma “mi rivesti”, parla al presente. Ciascuno di noi è stato creato per vedere e contemplare lo splendore di Dio; la nostra vita non ha altro senso, perché siamo stati creati per vedere Dio sempre: è lo scopo di tutto il nostro pellegrinaggio sulla terra.
Ora Simona è nel Regno di Dio e può dire a gran voce: “vedo il Re nel Suo splendore”. Osserviamo in Simona alcuni raggi della Gloria di Dio, giunti sino a noi attraverso la sua vita: il carisma del canto vissuto nella gioia per dare gloria al suo Creatore; il suo mettere al servizio dei fratelli il carisma ricevuto; la sua capacità di riconosce la presenza di Dio in se stessa. Simona ha guardato se stessa così come Gesù la vedeva e guardava gli altri con lo stesso sguardo di Gesù. Anche noi dobbiamo vedere in ciascuno dei nostri fratelli ciò che di più bello Dio ha posto in essi. Lo sguardo di Simona è stato profetico, generava amicizia, era trasparente e puro. “Benedetto, o Signore, perché il mio corpo è il Tuo tempio”: Simona dice questa preghiera per ognuno di noi. Anche noi, come Simona, dobbiamo avere uno sguardo profetico ed essere capaci di vedere sempre le cose più belle, soprattutto i messaggi ed i capolavori dello Spirito Santo. Lo sguardo di Simona riconosce il Signore presente in tutti gli avvenimenti che accadono, riconosce la presenza di Gesù nella sofferenza e nella croce. Benedire il Signore quanto tutto va bene, quando si ha un fidanzato o una fidanzata, è facile; altra cosa è dire grazie al Signore per la propria croce e considerarla come il segno della presenza di Gesù nel proprio corpo. E’ possibile ringraziare per la malattia solo se vi è la presenza della Grazia del Signore. Per Simona Gesù è la più grande gioia del suo cuore e la sorgente di tutta la sua gioia di vivere. Dopo aver analizzato varie sfumature degli occhi di Simona che hanno visto un Re di gloria e di splendore, Padre Daniel Ange ha esclamato: beata lei... beati coloro che ci crederanno, ed ha chiesto: Chi è questo Re? E’ Gesù! Un Re di splendore, Re della nostra vita, Re della nostra storia personale e umana. Un Re che non ci tiene sottomessi, ma ci libera. Ci libera da tutte le tentazioni e schiavitù che ci fanno male. Lui è il Liberatore. E' Re nel momento in cui viene innalzato sulla Croce: una regalità speciale la Sua, una regalità contro corrente. E’ Re con le braccia spalancate per abbracciare l'umanità intera che Gli appartiene; non porta vesti regali e preziose, ma è spogliato dalle Sue vesti, spogliato dal Suo mantello di porpora e rivestito dal Suo Sangue versato per la salvezza dell'umanità. La Sua corona è di spine, le pietre preziose sono costituite da rivoli di sangue sul viso, per lavare ogni volto deturpato dalle brutalità umane. Il Regno di Gesù non è di questo mondo: la regalità di Gesù si identifica con la sua missione rivelatrice e salvifica. Lui è Re perché comunica la vita Divina all'umanità, la vita di amore del Padre. Simona ha scelto questo Re e la Sua luce, si è sempre abbandonata tra le braccia del Padre, sia quando era sana, sia durante la grave malattia: ha voluto imitare Gesù sino all’ultimo istante, giungendo a definire la propria croce come l’ascensore per il Regno dei Cieli. “Lode a Te, o Gesù, perché in me sei risorto”, ha scritto Simona. Una parola audace questa di Simona, ma lei era certa che la vita di Gesù fosse già presente in lei. Questo è il senso della Gloria che già abitava nel suo cuore. Simona è una perla preziosa perché è un’autentica testimone della Fede. Per questo la Chiesa deve tenerla presente e farla conoscere.
La Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta da Padre Daniel Ange che, nella sua omelia, ha invitato l’assemblea a ringraziare il Signore per il regalo che Dio ci ha fatto attraverso Simona, e ad imparare dal suo esempio, che ha fatto del ringraziamento al Signore il suo stile di vita. L’Eucaristia costituisce il culmine del nostro ringraziamento e, per questo, dobbiamo rendere grazie a Dio soprattutto nella sofferenza e nella croce.
Uno degli aspetti più emozionanti della vita di Simona è quello in cui, negli ultimi mesi delle sua vita, non potendo più ricevere il corpo di Cristo, le veniva somministrato il Sangue di Gesù attraverso una siringa. Una goccia del Sangue di Cristo può salvare tutto il mondo e, di questo, ne sono testimoni coloro che vengono perseguitati per la fede e che, spesso, hanno difficoltà a ricevere l’Eucarestia.
Al termine della serata è giunta la Benedizione Apostolica di Papa Francesco che ha espresso il suo ringraziamento per i sentimenti di devozione filiale pervenutigli ed ha invocato su tutti i convenuti l’effusione di celesti favori e di abbondanti doni spirituali, per una sempre più piena adesione a Cristo ed una coerente testimonianza del Suo Vangelo. Spontaneamente è scaturito dall’assemblea un lungo applauso dopo aver ascoltato le parole di Benedizione giunte dal Santo Padre. Con canti di gioia i diversi convenuti hanno lasciato la sala, lieti di aver trascorso una giornata meravigliosa.