Grazie Papa Francesco
Ringraziamo il Signore per l’elezione di Papa Francesco, perché Egli ha posato il Suo sguardo su di lui per ungerlo quale nuovo Pastore della Chiesa Universale. Non appena è stato eletto, nel porgere il suo breve saluto ed esprimere il suo ringraziamento al Signore, Papa Francesco ha compiuto un gesto sino ad oggi unico da parte di un Pontefice: si è inchinato, chiedendo a tutto il popolo presente in Piazza San Pietro di pregare per lui. E’ un atteggiamento significativo che certamente esprime una grande umiltà… è senz’altro il frutto dell’esperienza di chi crede fermamente nella forza e nella potenza dello Spirito Santo.
Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, è il 266mo Pontefice, il primo Sud-Americano. Nato in una famiglia di origine piemontese, è entrato nel 1958 a far parte, come Novizio, della Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia. Dal 1964 ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e di Buenos Aires ed ha ricevuto, poi, l’Ordinazione Sacerdotale il 13 dicembre 1969. E’ stato in Germania per il completamento del Dottorato. Il 20 Maggio 1992 è stato nominato Vescovo Ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca. Il 3 Giugno 1997 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires. Dopo la nomina Cardinalizia da parte di Papa Giovanni Paolo II del 21 Febbraio 2001, è stato eletto a capo della Conferenza Episcopale Argentina dal 2005 al 2011.
Il 13 marzo 2013 la ‘fumata bianca’ ha annunciato al mondo la sua elezione. E’ un Papa che intende portare una nuova primavera nella Chiesa. L’abbiamo ascoltato più volte ed i suoi interventi sono stati precisi e chiari.
Papa Francesco, qualche giorno prima di incontrare i Movimenti e le Comunità Ecclesiali a San Pietro, nella Casa Santa Marta ha esordito dicendo che alla Chiesa serve fervore apostolico, mettendo in guardia dall’essere cristiani da salotto, senza il coraggio di dare fastidio alle cose troppo tranquille. Ha evidenziato, inoltre: anche San Paolo dà fastidio con la sua predica, con il suo lavoro, con il suo atteggiamento, proprio perché annunzia Gesù Cristo alle nostre comodità, tante volte alle nostre strutture comode. Il Signore sempre vuole che noi andiamo più avanti, che non ci rifugiamo in una vita tranquilla o nelle strutture caduche. Ha poi affermato: San Paolo era un uomo focoso ed è il Signore che lo spinge ad andare avanti, ad annunziare Gesù sempre. Ha sottolineato che il fervore apostolico lo si capisce solo in un’atmosfera d’amore, e lo zelo apostolico ha qualcosa di pazzia spirituale, di sana pazzia, come San Paolo, che aveva questa sana pazzia.
Ci sono i cristiani da salotto… bene, ma non sanno dare dei figli alla Chiesa con l’annunzio e il fervore apostolico, ha asserito Papa Francesco. Oggi possiamo chiedere allo Spirito Santo che dia questo fervore apostolico a tutti noi… Tanto bisogno ha la Chiesa di questo! Chiediamo la grazia dello zelo apostolico, per essere cristiani con zelo apostolico.
Da questa esortazione possiamo cogliere l’intento di Papa Francesco, quello di smuovere la Chiesa affinché vada avanti e rimuova quanto ormai è statico e non produce più frutto. Il Santo Padre ha ribadito questo pensiero anche in occasione dell’incontro con i Movimenti Ecclesiali, alle oltre 250 mila persone giunte a San Pietro alla Vigilia della Pentecoste, durante la quale alcuni membri della Comunità hanno potuto apprezzarne da vicino la spiritualità e la dolcezza.
In Piazza San Pietro, in occasione della Pentecoste, abbiamo ascoltato le parole chiare e significative del Pontefice, quando ripeteva “Novità, armonia, missione” tre parole che esprimono l’azione dello Spirito Santo, il quale sprigiona il suo dinamismo irresistibile, con esiti sorprendenti. Così si è espresso Papa Francesco, riflettendo sulla effusione dello Spirito Santo operata da Cristo Risorto sulla Sua Chiesa: un evento di grazia che ha riempito il cenacolo di Gerusalemme per espandersi al mondo intero... un vento impetuoso e lingue infuocate che si posano sugli Apostoli. Essi vengono colmati di Spirito Santo e tutti fanno un’esperienza nuova.
Proseguendo, ha chiesto: Siamo aperti alle ‘sorprese’ di Dio? O ci chiudiamo, con paura, alle novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi per andare per le nuove strade che la novità di Dio ci offre o ci difendiamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza? Lo Spirito Santo sembra creare disordine nella Chiesa, portando diversità dei carismi, dei doni, ma tutto ciò sotto la Sua azione è una grande ricchezza, perché lo Spirito Santo è lo Spirito di unità che non significa uniformità, ma armonia.
Il Santo Padre ha rivolto altre considerazioni e domande: Chiediamoci: sono aperto all’armonia dello Spirito Santo, superando ogni esclusivismo? E lo Spirito Santo è anche l’anima della missione… La Pentecoste del Cenacolo di Gerusalemme è l’inizio, un inizio che si prolunga… Ricordiamo queste tre parole: novità, armonia, missione.
Non c’eravamo sbagliati: più passavano le settimane e più la nostra Comunità Carismatica riteneva che Papa Francesco avesse un rapporto molto diretto con lo Spirito Santo. Tra noi abbiamo esclamato: quest’uomo è stato davvero effuso dallo Spirito Santo!
Altri momenti incisivi sono avvenuti in occasione dell’incontro Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro alla presenza di oltre tre milioni di persone. Rivolto ai giovani, ma non solo a loro, ha detto: Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione!... Fare l’esperienza di incontrare Gesù… l’esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita, nella parrocchia, nel movimento, nella vostra comunità… La fede la si trasmette… Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della Sua misericordia e del Suo amore. Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui stesso che ci precede e ci guida… Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il Suo Vangelo… Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi!... Andate e fate discepoli tutti i popoli…
Siamo poi venuti a conoscenza che, al termine della GMG in Brasile, ha manifestato grande apprezzamento per il Rinnovamento Carismatico.
In più occasioni ha dato prova della sua apertura rinnovatrice piena di zelo e, tutto questo, sotto l’azione dello Spirito Santo. Lui, che ha avuto modo di conoscere e di frequentare più da vicino il Rinnovamento Carismatico da oltre dieci anni, rivolgendosi ai giornalisti si è così espresso a proposito del Rinnovamento Carismatico: A Buenos Aires, io li riunivo spesso e una volta l’anno facevo una Messa con tutti loro in Cattedrale. Li ho favoriti sempre quando ho visto il bene che facevano. Credo che i Movimenti siano necessari. I Movimenti sono una grazia dello Spirito. Lo Spirito Santo… Lui fa il lavoro dell’armonia. Per questo credo che il Movimento del Rinnovamento Carismatico serva alla Chiesa stessa! E ognuno cerca il proprio Movimento secondo il proprio carisma, dove lo porta lo Spirito.
Nell’intervista con i giornalisti Sergio Rubín e Francesca Ambrogetti, l’allora Cardinale Bergoglio disse: Vedo spesso una Chiesa che amministra la fede, vorrei una Chiesa che trasmette la fede.E, a proposito della valorizzazione del ruolo dei laici e dei Movimenti, ha affermato: I laici sono una risorsa, diventano un problema quando vogliono clericalizzarsi.
In un altro discorso ha pronunciato queste parole: Il Concilio è arrivato in anticipo, ci vorrebbero laici maturi, con una coscienza veramente ecclesiale da una parte, e presbiteri che lasciano loro uno spazio dall’altra.
L’allora Cardinale Bergoglio partecipò anche ad incontri Ecumenici tra Cattolici ed Evangelici, come ad esempio nel 2006 allo Stadio di Buenos Aires, quando si riunirono in circa 7.000 tra Cattolici ed Evangelici, per pregare per l’unità dei cristiani e riflettere sul tema “Que totos sean uno para que el mundo crea”. A quell’incontro partecipò il Predicatore della Casa Pontificia Padre Raniero Cantalamessa, il Pastore Giovanni Traettino, Vescovo della Chiesa Evangelica della Riconciliazione in Italia, e Matteo Calisi, Presidente della Catholic Fraternity di Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza.
Non ci resta, perciò, che ringraziare il Signore perché la Chiesa è davvero guidata saggiamente da un ottimo Pontefice, del quale ci ha particolarmente colpito anche un altro pensiero espresso a Rio de Janeiro: La vera gioia non viene dalle cose, dall’avere, no! Nasce dall’incontro, dalla relazione con gli altri, nasce dal sentirsi accettati, compresi, amati e dall’accettare, dal comprendere e dall’amare… La gioia nasce dalla gratuità di un incontro! E’ il sentirsi dire: ‘tu sei importante per me’, non necessariamente a parole… Ed è proprio questo che Dio ci fa capire. Per essere testimoni gioiosi del Vangelo , ha proseguito il Pontefice, bisogna essere autentici, coerenti. Siate positivi, coltivate la vita spirituale… siate contemplativi e missionari.
Grazie Papa Francesco!
CSC