Nella Tua Misericordia io confido
Convegno di Lode ed Evangelizzazione dell'8 Maggio 2016
"Nella Tua Misericordia io confido" (Sal 13,6): questo è stato il tema conduttore della giornata comunitaria di lode e formazione di Domenica 8 Maggio 2016, alla quale hanno preso parte numerose persone, giunte da varie parti dell'Isola per gustare l'amore misericordioso di Dio in quest'anno in cui la Chiesa celebra il Giubileo della Misericordia. Sono intervenuti, quali ospiti e relatori, Don Alejandro Festa, Direttore della Casa di Preghiera "Gesù Divino Amore" fondata dall'indimenticabile Don Serafino Falvo ed il laico belga Jean Luc Moens, Responsabile per le relazioni internazionali della "Communauté de l'Emmanuel".
La Corale, attraverso i canti appropriati ha sicuramente preparato i cuori dei convenuti ad abbandonarsi con fiducia al grande Amore di Dio e ad elevare al Cielo una lode comunitaria gioiosa e profonda, capace di aprire nuovi orizzonti all'anima assetata della grazia di Dio. La prima relazione sul tema "Le sono perdonati i suoi molti peccati", è stata svolta da Don Alejandro Festa, il quale ha così esordito: Il Signore oggi ci invita a convertire l'immagine che abbiamo di noi stessi e a guarire dal nostro modo di pensare. Egli ci esorta a toglierci l'abito di lutto, ad allontanare ogni tristezza o depressione dalla nostra esistenza per rivestirci di una vita gioiosa e festosa, perché il tempo della nostra schiavitù è finito. L'immagine che abbiamo di Dio spesso è alterata e, perciò, va modificata, soprattutto se pensiamo che Egli sia soltanto "il castigatore" oppure il dispensatore dei benefici come se fosse un "supermercato", nel senso che ci rivolgiamo a Lui soltanto nel momento del bisogno.
Dio non è un portafortuna, non allontana le negatività alla stregua di un talismano o come fanno gli stregoni. Un'idea così distorta di Dio non ce Lo fa incontrare, né ci permette di fare un'autentica esperienza di Lui. Dio vuole farsi conoscere come è realmente e ci rivolge queste parole: "venite a me voi che siete affaticati e oppressi, ed io vi ristorerò". Il ristoro di Gesù, ha commentato Don Alejandro, è perdono, consolazione e guarigione! Infatti, questo atteggiamento Dio lo ha manifestato verso la donna peccatrice che bagnò di lacrime e cosparse di olio profumato i piedi di Gesù (Lc 7,37-50) quando, rivolto al fariseo, disse: "le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato." Con le sue lacrime ha espresso tutto il dolore del suo peccato ed il suo profondo lutto interiore, proprio di una persona che reputa di non essere degna. Lei aveva capito che Dio è amore infinito e che è fondamentale uscire dal proprio lutto per entrare nel Suo cuore. Il Signore invita anche noi oggi a fare questa stessa esperienza. Approfittiamo di quest'Anno della Misericordia per sperimentare l'Amore Misericordioso di Dio su di noi! Per studi fatti da diversi psicologi risulta che noi italiani stiamo diventando sempre più egocentrici e maggiormente soli, ha proseguito Don Alejandro. Ne deriva che non si è più capaci di entrare in dialogo e ci si chiude nel proprio io, quasi fosse l'unico universo esistente. Tutto questo è frutto dell'egoismo e, quando si tende ad esaltare il proprio io, l'immagine che si possiede di Dio diventa sempre più piccola. Si tratta di un diffuso ateismo pratico, secondo il quale si ammette pure di credere che Dio esiste, ma si ritiene che Lui non abbia più niente a che fare con la propria vita.
Fratelli, ecco perché è sempre più urgente, da parte nostra, un impegno particolare nel confrontarci con le diverse situazioni della vita aprendoci alla dimensione interpersonale che porta all'annuncio dell'incontro con Cristo. Coraggio, lasciatevi guidare dalla potenza dello Spirito Santo e adoperatevi con nuovo ardore ad una nuova evangelizzazione che scaturisca da una vera santità di vita e dall'esperienza della misericordia che, nell'annuncio del Vangelo, testimoni il grande Amore di Dio per i Suoi figli. Dopo queste parole di Don Alejandro è scaturito un lungo applauso, come impegno ad annunciare l'amore misericordioso di Dio a coloro che non ne hanno ancora fatto esperienza. E' poi intervenuto Jean Luc Moens che si è soffermato sul tema "L'onnipotenza della Sua Misericordia". Dio è Onnipotente e, nello stesso tempo, buono e Misericordioso! ha esclamato con forza. Infatti la Misericordia di Dio è capace di trasformare in bene anche il male, come quando il peccato dell'uomo ha condotto Gesù sulla croce. La Misericordia di Dio ha sconvolto i piani degli uomini cambiando l'orrore della morte in croce di vittoria, l'Onnipotenza di Dio ha dispiegato la Sua Misericordia attraverso la Sua grazia. Perciò, cari amici, se le cose non vanno secondo i vostri piani, fermatevi e riflettete sul fatto che "Dio ha un piano migliore per voi"! Infatti, non sempre riusciamo a capire il progetto di Dio per la nostra vita ma, per fede, siamo certi che Dio ha usato tutta la nostra vita per il bene. Noi siamo tutti degli "Adamo" perché non riconosciamo le nostre colpe, preferendo l'orgoglio all'umiltà e cercando sempre una scusante per il nostro operato sbagliato. Non abbiamo certamente imparato questo dal Vangelo! Gesù è innocente, non ha commesso alcun peccato e, tuttavia, sulla croce ha preso il nostro peccato su di Sé senza accusare chi lo aveva condannato a morte. Nell'umiltà di Cristo contempliamo la Misericordia e la gloria di Dio. Jean Luc ha voluto attualizzare ed applicare a noi il messaggio appena annunciato, interrogando l'assemblea: Come ci comportiamo nelle nostre Comunità?
Vivere in una Comunità non è per niente facile, infatti qualcuno l'ha paragonata ad un sacchetto contenente delle pietre: esse si sfiorano in continuazione levigandosi a vicenda e smussando gli angoli ma, durante questa azione, le pietre soffrono. Così avviene anche nei rapporti interpersonali vissuti all'interno della nostra Comunità: spesso accusiamo gli altri per averci ferito ma, alla fine, risultiamo essere tutti feriti. Se nella Comunità qualcuno ci critica o ci ferisce, solitamente siamo portati a pensare che si tratti di un'ingiustizia nei nostri confronti. Questo è il momento privilegiato in cui siamo chiamati a benedire Dio! In tutte le Comunità, infatti, ci sono sempre delle difficoltà. Soprattutto perché esse sono costituite da fratelli, e non da amici scelti da noi. Sì, gli amici li scegliamo noi, mentre è Dio che sceglie e manda i nostri fratelli in Comunità! I fratelli sono così, li dobbiamo prendere come sono, proprio come le pietre che si ritrovano ad essere in quel sacchetto. Il fratello che incontro nella Comunità, con le sue azioni, mi aiuta a cambiare atteggiamento e ad essere più umile. Dobbiamo perciò imparare a dire: "ti perdono", perché se ci arrocchiamo nella sicurezza di essere nel giusto e superiori agli altri, non c'è posto per Dio nella nostra vita. Il perdono è una parola di liberazione e di Misericordia, infatti è perdonando gli altri che siamo perdonati noi stessi da Dio. Il segreto non sta nel cambiare gli altri, ma nel cambiare noi stessi e amarci come Dio ama ogni Sua creatura. Questa è la nostra forza: lasciare che Lui agisca e permettere che Lui ci prenda per mano. Sperimenteremo, così, che la Misericordia è la potenza di Dio che lavora per il nostro bene. E' stata molto significativa la testimonianza di Emanuele, un giovane infermiere di Brescia che, grazie all'invito di un amico nei mesi scorsi ha partecipato ad un Convegno della nostra Comunità. Egli ha affermato: Lo Spirito Santo cambia il cuore, se Gli permettiamo di farlo, ed allora non diventa un peso fare novecento chilometri per partecipare ad un Convegno, anzi aspetti questo incontro di formazione come un momento nel quale ricarichi modo speciale "le batterie" del tuo cuore che ti danno la forza di proseguire il cammino di fede fino al prossimo incontro.
In questi mesi ho conosciuto la figura straordinaria di Simona che mi ha innamorato e appassionato a tal punto che cerco di farla conoscere nel mio piccolo, nella mia famiglia, nel mio luogo di lavoro e ovunque mi si presenti l'opportunità. Spero di poter trovare anche a Brescia dei cuori caldi che sappiano accogliere il messaggio di Simona e che possono condividere con me, e di riflesso con voi, la preghiera carismatica. E, rivolgendosi ai convenuti, Emanuele si è così espresso: Grazie per il ministero di evangelizzazione che svolgete. E' poi intervenuto il Presidente della Comunità Giuliano Monaco, il quale ha ringraziato il fratello Emanuele per la testimonianza offerta, il suo lodevole slancio e l'ammirevole impegno nell'affrontare un viaggio in aereo per poter ascoltare la Parola di Dio a Cagliari e condividere i nostri incontri di formazione. Giuliano si è soffermato sul tema della giornata incentrato sulla Misericordia di Dio offrendo ai presenti degli interessanti spunti di riflessione. Partecipiamo a questi incontri per ascoltare la Sua Parola, ha affermato; è dall'ascolto, infatti, che scaturisce la crescita spirituale. Senza l'ascolto restiamo aridi come in un deserto.
La Parola di Dio è un seme che germoglia e cresce in noi: ne abbiamo bisogno tutti i giorni e in tutti i momenti per mettere in pratica i Suoi insegnamenti. La Parola letta di notte ci fa crescere nello Spirito, ecco perché è importante aprire il nostro cuore a Lui affinché lo riempia di grazia e confidare nella Sua eterna Misericordia. Il nostro Dio è un Padre premuroso e amorevole e siamo certi che non ci lascia da soli se ci rivolgiamo a Lui! Anzi, Egli attende che Gli porgiamo la mano per essere condotti da Lui, mano nella mano, come dei bimbi che si affidano totalmente al proprio papà. La Misericordia di Dio è come un gioiello prezioso che va posto in un luogo ben visibile, in modo che possa essere ammirato e contemplato. Essa poggia su un pilastro fondamentale che è il perdono. Avere Misericordia significa perdonare gli altri, così che anche gli altri possano perdonare noi. Certo, per noi può essere difficile perdonare chi ci ha profondamente offeso, ma con la preghiera e l'aiuto di Dio possiamo abbattere questo ostacolo che potrebbe sembrarci insormontabile. Saremo allora capaci di far circolare la Misericordia di Dio da cuore a cuore. La Misericordia, ricevuta e donata ai fratelli, ci cambia e ci trasforma, e quando scorre in noi non può essere arrestata, perché è un mare abbondante e fresco che avvolge totalmente noi e i nostri fratelli. Nel pomeriggio, dopo la recita del Santo Rosario e alcuni canti di gioia ed esultanza, Don Alejandro ha svolto un'altra relazione sul tema "Nella Tua Misericordia io confido" esordendo con l'affermazione che la Misericordia che Gesù ci ha lasciato consiste nella Buona Novella. Il Vangelo per noi è Parola viva, è luce e sapienza per la nostra esistenza, è la buona notizia, è la testimonianza della nostra fede! Tutti siamo chiamati ad annunciare ai fratelli la buona notizia, cioè che Dio è Amore Misericordioso e che la Sua bontà è visibile nella persona di Gesù vivo!
Egli ci ha rigenerati con il Battesimo e desidera che tutti siano salvi e che nessuno si perda. E' Lui che ci dà la salvezza, ci comunica la Grazia Santificante attraverso i Sacramenti, ci fa tornare e stare in comunione con Dio. Spesso abbiamo la tendenza a cercare una religiosità alternativa e più facile, magari cadendo nella superstizione piuttosto che confidare nella pienezza della Sua bontà e dello Spirito Santo, perdendo così il senso dell'eternità! San Paolo, nella Lettera ai Galati (5,22) afferma che il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza e bontà, e questa è l'essenza di Dio! L'Apostolo ci invita a lasciare le opere della carne per vivere dei frutti dello Spirito e a comportarci come figli della luce per vivere e gustare la bontà di Gesù. E' seguita la preghiera di guarigione ed il Signore si è manifestato con il Suo Amore infinito nella vita di ciascuno, sanando tante ferite interiori e ricolmando di consolazione e di gioia la vita dei presenti. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Don Alejandro che, nella sua Omelia, si è soffermato a riflettere sul brano del Vangelo dell'Ascensione di Gesù proposto dalla Liturgia della Parola ed ha affermato: Oggi contempliamo l'evento straordinario di Gesù che sale al Cielo, superando ogni legge della fisica, ma non saremo soli, perché Egli manderà su di noi la potenza dello Spirito Santo.
Con il fuoco di Cristo che ci verrà donato nella Pentecoste siamo chiamati a diventare veri e audaci testimoni. Ricordiamoci continuamente di invocare il fuoco dello Spirito Santo: questa è la promessa che Lui ha compiuto e continua a compiere per l'eternità. Tenete stretta la grazia di Dio e, nonostante le difficoltà che incontrerete, restate ancora più radicati in Gesù, Colui che vi dà il fuoco dello Spirito Santo! In questa speciale giornata di grazia ognuno dei convenuti si è potuto immergere nel lavacro di rigenerazione della Misericordia di Dio e, in modo ineffabile, è stato avvolto e rivestito dalla potenza del fuoco vivo dello Spirito Santo.