Giubileo d'Oro del
Rinnovamento Carismatico Cattolico
Dal 1° al 4 Giugno la nostra Comunità ha risposto volentieri all'invito del Santo Padre che desiderava incontrare le Comunità Carismatiche del mondo per celebrare insieme il Giubileo d'Oro delle origini del Rinnovamento Carismatico (1967-2017) in occasione della Solennità di Pentecoste. Il grande evento giubilare, accuratamente organizzato dall'ICCRS e dalla Catholic Fraternity su delega di Papa Francesco, è stato articolato in diverse sessioni dislocate in diversi luoghi di Roma, tra cui la Basilica di S. Anastasia, di S. Maria Maggiore, di S. Giovanni in Laterano, dei Santi XII Apostoli, di S. Maria Sopra Minerva, di S. Maria in Trastevere, dei Santi Ambrogio e Carlo, la Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, Chiesa Trinità dei Monti, la Pontificia Università Urbaniana.
Durante queste intense giornate giubilari si sono svolte varie iniziative, talvolta anche simultaneamente, tra cui incontri di preghiera e di evangelizzazione, seminari su vari temi inerenti il Rinnovamento Carismatico, simposi teologici, l'incontro giubilare dei Sacerdoti, della famiglia, dei giovani e delle Comunità Carismatiche, l'incontro Ecumenico dei Cristiani Carismatici, la mostra sui Servi di Dio, Venerabili e Beati appartenuti al Rinnovamento Carismatico Cattolico, durante la quale è stato presentato anche l'esempio di vita della Serva di Dio Simona Tronci.
Il 2 Giugno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, ha avuto luogo la Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity, con la presenza ed il coinvolgente intervento di alcuni leaders della "prima ora" del Rinnovamento Carismatico, quali Sr. Briege Mackenna e Patti Mansfield, oltre al Presidente della Catholic Fraternity Gilberto Barbosa e Padre Raniero Cantalamessa. E’ stata una giornata memorabile che ha preparato i nostri cuori alla Celebrazione della Pentecoste. Le parole introduttive di Michelle Moran, Presidente dell’ICCRS, ci hanno consentito di assaporare l’ardore, da lei vissuto in prima persona, di quel primo "Duquesne Weekend", che è stata la scintilla di avvio del Rinnovamento Carismatico mondiale. "Noi siamo la più bella creazione che Dio abbia fatto" ha affermato Michelle. "La nostra storia, anche se dura da cinquant’anni, è sempre nuova perché costantemente rinnovata dallo Spirito Santo. Noi siamo nati da una suprema volontà della Chiesa, siamo una corrente di grazia! Nella mia preghiera chiesi: Gesù, fatti reale per me. Le mie aspettative sulla risposta che Gesù mi avrebbe dato erano molte alte e non mi resi conto che il coraggio dirompente che nasceva in me fosse proprio questa corrente di grazia!".
Suor Briege McKenna ha raccontato la sua testimonianza di fede riguardo all’azione potente di Gesù che ha guarito il suo corpo dall’artrite reumatoide che la stava lentamente immobilizzando, fino a costringerla alla sedia a rotelle.
Da quel momento Suor Bridge, nell’affermare che si prodiga instancabilmente per gli altri soprattutto attraverso il suo ministero di guarigione, ha esortato tutti a riporre la propria fiducia nel Salvatore e nella potenza dello Spirito Santo che continua ad agire in chi Lo cerca.
Patti Mansfield, intervenuta successivamente, ha voluto ricordare quel ritiro spirituale che si svolse a Duquesne e che costituì l’inizio del Rinnovamento Carismatico. Lì sperimentammo per la prima volta l’effusione dello Spirito Santo e i doni carismatici. In preparazione a tale ritiro leggemmo il brano degli Atti degli Apostoli 1,4-8 e il libro dal titolo "La croce e il pugnale". "Rimasi impressionata dalla potenza dello Spirito Santo, dalla forza e dal coraggio con cui gli Apostoli diffondevano la Buona Novella dopo la Pentecoste. Non immaginavo sicuramente che quel ritiro avrebbe potuto cambiare la mia vita, seppure avessimo riconfermato individualmente le promesse fatte il giorno del Battesimo e della Cresima.
Quel sabato notte avremmo dovuto festeggiare il compleanno di qualche giovane, ma non riuscimmo ad organizzare la festa in quanto uno per uno, fummo misteriosamente attirati nella cappella e ricevemmo ciò che nel Nuovo Testamento viene chiamato Battesimo nello Spirito. Fui colpita dalla profonda certezza che Dio è vivo e ci ama tanto. Fu un fine settimana che stravolse la nostra giovinezza e la nostra intera vita e ancora oggi continua a farlo. Ora capisco come non ci sia peso che possiamo portare da soli e che non ci sia preghiera alla quale Dio non risponda prontamente. Fratelli, pregate, ha esortato Patti, rivolgetevi al Signore se avete raggiunto la perfezione, invocatelo se volete ottenere la mitezza e la fortezza! Se non si prega non si cresce! Voi siete il capolavoro di Dio e Lui ha un disegno specifico per ognuno di voi. Credeteci!". Patti ha poi condotto una preghiera di invocazione dello Spirito Santo su tutta l’assemblea, invitando ciascuno ad inginocchiarsi con umiltà, proprio come fecero a Duquesne, per sperimentare insieme una nuova effusione di Spirito Santo. E’ stato commovente vivere quel momento di grazia, dove ciascuno, in ginocchio e con le braccia protese al cielo invocava la discesa dello Spirito Santo. Un soave canto in lingue si è elevato tra le lacrime di gioia e la luce radiosa che illuminava ogni volto.
Nel pomeriggio, dopo vari canti di esultanza e una fiduciosa preghiera di lode e adorazione, è stato il momento di Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore Apostolico che, in modo coinvolgente, ha affermato che ciò che conta è condividere l’amore di Dio per le Sue creature, infatti "Dio ha creato il mondo per condividere il Suo Amore. Poiché il peccato aveva bloccato questo Suo progetto, creando un muro tra noi e Dio, ha mandato Suo Figlio per distruggere il peccato e abbattere il muro di divisione. Gesù, risorgendo, rinnova la vita e, finalmente, lo Spirito Santo può realizzare il piano di Dio e condividere il Suo amore eterno. Noi siamo Suoi figli e, perciò, siamo sicuri che stasera saremo battezzati in Spirito Santo. Se lo vorrete, lo otterremo… noi usciremo da qui battezzati in Spirito Santo, perché Gesù l’ha promesso, e faremo un bagno nell’Amore di Dio".
Padre Raniero ha poi proclamato con forza il versetto di San Paolo ai Romani 5,5 "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" e, affinché fosse scolpito nel cuore di ognuno dei presenti, lo ha fatto ripetere in varie lingue. Ha poi commentato il brano degli Atti 2,14-39 relativo al discorso che Pietro fece il giorno di Pentecoste, quando Pietro, nell’annunciare il Kerigma e soprattutto nel ripetere le parole "Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!" vuole indicarci che lo Spirito Santo ci conduce a Gesù e a proclamare la Sua Signoria. "Questo è il nucleo straordinario da cui è sfociata tutta la fede e la predicazione della Chiesa. Nella Pentecoste è scritto il DNA della Chiesa! E poiché noi siamo tornati ad essere più vicini ai primi tempi degli Apostoli, in quanto la nostra è una cultura post-cristiana, dobbiamo avere la certezza che la potenza del Kerigma è forte oggi come ai tempi di Pietro ed è una modalità privilegiare che conduce al pentimento e alla conversione. Volete essere potenti annunciatori di Cristo? Ha chiesto Padre Cantalamessa. Quando non potrete proclamare a voce alta che Gesù è il Signore, o che Gesù è Risorto, ditelo con gli occhi e con l’amore che regna dentro di voi! Se Gesù è davvero la persona più importante dentro di voi, anche se non ve ne accorgerete, passerà attraverso i vostri occhi e sarà una luce abbagliante".
E’ stato necessario il Circo Massimo per contenere i 50.000 carismatici giunti da ben 127 Paesi del mondo in occasione del Raduno Carismatico mondiale giubilare e della Veglia di Pentecoste con il Santo Padre.
Nel pomeriggio del 2 Giugno, sotto il sole cocente, fiumi di persone dalle culture e lingue differenti, con un cappellino rosso sul capo con il simbolo del Giubileo d'Oro, hanno raggiunto gli ingressi del Circo Massimo con l'entusiasmo e l'ardore di chi desidera condividere con i fratelli l'appartenenza alla corrente di grazia del Rinnovamento Carismatico che lo Spirito Santo ha suscitato cinquant'anni fa. Mentre i convenuti trovavano posto all'interno del Circo Massimo, si sono susseguiti i melodiosi canti di lode eseguiti da diverse band cristiane sino a quando Michelle Moran, presidente dell'ICCRS, e Gilberto Barbosa, Presidente della Catholic Fraternity, Organismi di Diritto Pontificio, hanno porto un breve saluto ai partecipanti che ne hanno ascoltato la traduzione simultanea attraverso una piccola radio.
Successivamente sono stati proiettati alcuni video sulle origini e la storia del Rinnovamento Carismatico Cattolico. È stato poi il momento delle testimonianze di David Mangan, Patti Mansfield e Ralph Martin, testimoni delle origini che hanno raccontato la loro esperienza di Pentecoste avvenuta durante il famoso weekend di Duquesne, quando, giovani universitari in ritiro invocarono la potenza dello Spirito Santo. "Un'incredibile effusione dello Spirito invase la cappella nella quale eravamo riuniti – ha riferito Patti Mansfield - percepivamo i nostri corpi come fuoco!".
Un altro intervento coinvolgente è stato quello dell'evangelico Vinson Synan, che ha voluto ricordare la sua commozione provata nell'ammirare la comunione tra cattolici e protestanti operata dallo Spirito Santo. Dall'ascolto di tali significativi interventi è scaturita un'intensa preghiera di lode culminata con un interminabile canto in lingue e con l'invocazione della potenza dello Spirito Santo, proprio come era avvenuto cinquant'anni prima. L'accorata esortazione giunta dal palco ad arrendersi all'infinito amore dello Spirito Santo è stata accolta con ardore da ognuno dei presenti: ne sono stati segno gli applausi e l'esplosione di gioia dell'assemblea, che ha voluto dare gloria allo Spirito Santo per aver infiammato ogni cuore.
E' seguita la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Kevin Joseph Farrell, Prefetto del nuovo Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita. Nella sua interessante Omelia il Cardinale Farrel ha espresso delle riflessioni sul Vangelo relativo alla Preghiera Sacerdotale di Gesù asserendo che l'unità di cui parla Gesù non è ottenuta grazie ai nostri sforzi, ma ha un'origine divina, soprannaturale. Rivolto al Rinnovamento Carismatico, ha affermato: "Lo Spirito sempre crea unità, novità di vita, santità. Celebrando questo speciale Giubileo del Rinnovamento dobbiamo chiedere perdono per tutte le nostre "cadute", per i giudizi, per le divisioni create. Che lo Spirito Santo effonda la fiamma della carità divina nuovamente in noi perché tutti i nostri peccati vengano "bruciati"! E, dopo aver evidenziato la maturità ecclesiale del Rinnovamento Carismatico, lo ha definito come: "uno dei più bei frutti ispirati dallo Spirito nella Chiesa dopo il Concilio vaticano II".
"Questa esperienza – ha proseguito - è geneticamente ecclesiale. Voi siete nella preghiera della Chiesa e siete chiamati a lavorare in armonia con la Chiesa perché tutta la Chiesa diventi carismatica. Vi auguro di diventare sempre più "incarnati" nella vostra chiamata. Che noi tutti – ha concluso - possiamo essere uno, perché è lo Spirito che vive in noi che ci fa uno". Al termine della Santa Messa, tra i canti conclusivi uno sventolio di bandiere delle varie Nazioni elevate al cielo hanno voluto manifestare l'universalità della preghiera e l'unità dei cuori operata dallo Spirito Santo.
Anche il Sabato 3 Giugno, nonostante il forte caldo, le strade transennate e i serrati controlli di sicurezza, oltre 50.000 carismatici hanno percorso a piedi alcuni chilometri per raggiungere il Circo Massimo e poter celebrare insieme la tanto attesa Veglia di Pentecoste per rendere grazie al Signore insieme a Papa Francesco per questi 50 anni di cammino.
Già dalle 16,00, in attesa dell'arrivo del Santo Padre, Michelle Moran, e Gilberto Barbosa hanno rivolto ai presenti il loro messaggio di benvenuto e Michelle Moran ha proseguito il suo intervento con una riflessione sulla preparazione necessaria per ricevere l’azione dello Spirito che, se invocato con fiducia, arriva prontamente fugando ogni paura e trasformando ogni cosa, come avvenne per gli Apostoli nel giorno di Pentecoste. Sono seguite quattro testimonianze sull'azione dello Spirito Santo riguardo alle vocazioni, alla famiglia, alla guarigione e all'evangelizzazione.
Un’accorata ovazione ha accolto Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia e profondo conoscitore del Rinnovamento Carismatico, il quale ha espresso un forte invito all'unità dei cristiani, "nei confronti della quale il fenomeno pentecostale e carismatico ha una responsabilità particolare". Mediante il Rinnovamento Carismatico, infatti, in cinquant'anni di storia "Dio ha effuso il suo Spirito Santo su milioni di credenti appartenenti a quasi tutte le fedi cristiane".
Padre Cantalamessa ha indicato la via maestra suscitata dallo Spirito Santo, quella ecumenica basata sull'amore, ed ha esortato a non sostituire la carità alla verità, ma piuttosto a tendere alla verità con la carità. Ha affermato che possiamo accelerare tale processo di unità non tanto nella parte dottrinale, poiché le differenze ci sono, ma piuttosto nella carità e nell'accoglienza reciproca, perché "quello che ci unisce è più di quello che ci divide". Padre Raniero ha concluso il suo intervento parlando del "comune martirio per Cristo: oggi i cristiani vengono uccisi non perché copti, cattolici, pentecostali, ma perché cristiani. Agli occhi del mondo odierno, fortemente secolarizzato, noi siamo già una cosa sola. Sarebbe una vergogna se non lo fossimo realmente!". Al termine della sua relazione, giovani e meno giovani cantavano e facevano la ola, pregavano con le mani protese verso il cielo, rispondevano a Padre Raniero che li incitava a ripetere: "Jesus is the Lord!".
Parole profetiche e commoventi quelle di Padre Cantalamessa, che hanno dilatato i cuori ai progetti di Dio per il Rinnovamento Carismatico, disponendoli all’ascolto della testimonianza del Pastore della Chiesa evangelica della Riconciliazione, il Reverendo Giovanni Traettino, il quale si è così espresso: "Nella Pentecoste la vita eterna di Dio ci ha visitato e si è realizzata la profezia di Ezechiele: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo" (Ez 36, 26). Soltanto abbeverandoci al fiume dello Spirito Santo possiamo crescere nell'amore ai fratelli e, radicati e fondati nella comunione con Dio, possiamo crescere nella comunione tra noi. Il movimento dello Spirito, ha continuato riferendosi al Movimento Pentecostale e Carismatico a prescindere dalle denominazioni, nella sua genetica possiede non solo la chiamata al risveglio, alla vita, ma anche la vocazione alla costruzione dell'unità dei figli di Dio in Cristo, il Signore di tutta la Chiesa. Invochiamo con fede il Signore affinché tutti siano uno perché il mondo creda".
Un lungo applauso e canti di gioia sono seguiti all’intervento del Reverendo Giovanni Traettino e, soprattutto, mentre Papa Francesco si accingeva ad intervenire. Braccia alzate, applausi e cellulari sollevati per scattare foto o registrare video. Centinaia di bandiere dei Paesi più disparati del mondo hanno salutato l’arrivo di Papa Francesco sul palco. Poi gridando «Papa Francesco, Papa Francesco» e battendo le mani la folla di migliaia di persone ha omaggiato il Pontefice. «Jesus is lord» il testo che campeggiava sulla scenografia del palco dove insieme a Papa Bergoglio erano presenti Vescovi e Cardinali, i leader del Rinnovamento Carismatico e i rappresentanti delle Chiese Evangeliche, Pentecostali e di altre Confessioni religiose.
"Oggi siamo qui come in un Cenacolo a cielo aperto, perché non abbiamo paura: a cielo aperto, e anche con il cuore aperto alla promessa del Padre. Siamo riuniti "tutti noi credenti", tutti quelli che professiamo che "Gesù è il Signore", ha esordito il Santo Padre. Lo Spirito Santo ci ha riuniti per stabilire legami di amicizia fraterna che ci incoraggino nel cammino verso l’unità, l’unità per la missione: non per essere fermi, no! per la missione... per annunciare insieme l’amore del Padre per tutti i suoi figli! Per annunciare la Buona Novella a tutti i popoli! Per dimostrare che la pace è possibile... Ma è possibile se noi siamo in pace tra noi". E, riferendosi all’ecumenismo, ha invitato il Rinnovamento Carismatico ad essere una "diversità riconciliata". Papa Francesco ha ricordato l’origine ecumenica della corrente di grazia del Rinnovamento Carismatico ed ha invitato a rileggere i Documenti di Malines del Cardinale Suenens. Ha evidenziato il fatto che oggi ci sono più martiri di ieri, e che ad essi, prima di essere uccisi, non viene chiesto se siano ortodossi, cattolici, luterani, evangelici, ma semplicemente se siano cristiani ed ha ribadito: "Oggi è più urgente che mai l’unità dei cristiani, uniti per opera dello Spirito Santo, nella preghiera e nell’azione per i più deboli. Camminare insieme, lavorare insieme. Amarci". Ed ha continuato con un’altra riflessione sulla celebrazione del Giubileo d’Oro: "Cinquant’anni di Rinnovamento Carismatico Cattolico. Una corrente di grazia dello Spirito! E perché corrente di grazia? Perché non ha né fondatore, né statuti, né organi di governo.
Chiaramente in questa corrente sono nate molteplici espressioni che, certo, sono opere umane ispirate dallo Spirito, con vari carismi, e tutte al servizio della Chiesa. Ma alla corrente non si possono porre dighe, né si può rinchiudere lo Spirito Santo in una gabbia!". Papa Francesco ha invitato il Rinnovamento Carismatico, in occasione dei suoi cinquant’anni di vita, a riflettere sul passato trascorso per ritrovare in esso un nuovo slancio: "È il momento di andare avanti con più forza, lasciandoci alle spalle la polvere del tempo che abbiamo lasciato accumulare, ringraziando per quello che abbiamo ricevuto e affrontando il nuovo con fiducia nell’azione dello Spirito Santo! Questa corrente di grazia è per tutta la Chiesa, non solo per alcuni, e nessuno di noi è il "padrone" e tutti gli altri servi. No. Tutti siamo servi". E’ stata significativa la sottolineatura che il Pontefice ha fatto riguardo alla ricchezza e al patrimonio spirituale che il Rinnovamento dona e ricorda continuamente alla Chiesa: "la forza della preghiera di lode" e i suoi tre elementi indissolubilmente uniti: "battesimo nello Spirito Santo, lode e servizio all’uomo". Papa Francesco, prima di pregare per una nuova Effusione dello Spirito Santo, ha concluso il suo intervento con questa esortazione: "Condividere con tutti nella Chiesa il Battesimo nello Spirito Santo, lodare il Signore senza sosta, camminare insieme con i cristiani di diverse Chiese e comunità cristiane nella preghiera e nell’azione per i più bisognosi, servire i più poveri e gli infermi: questo si attendono la Chiesa e il Papa da voi, Rinnovamento Carismatico Cattolico, ma da voi tutti: tutti, tutti voi che siete entrati in questa corrente di grazia!". Applausi, canti di esultanza e sventolio di bandiere colorate volevano quasi implorare Papa Francesco a trattenersi nel Circo Massimo per invocare ancora la Potenza dello Spirito Santo, ma ci si è accontentati di darsi tutti appuntamento in Piazza San Pietro per il giorno dopo.
Domenica 4 Giugno, infatti, ci si è ritrovati in Piazza San Pietro per la Solennità di Pentecoste. Misure di sicurezza particolarmente severe sono state dispiegate in tutta l'area intorno al Vaticano. Sbarramenti e controlli sono stati allestiti dalle forze dell’ordine lungo le vie d'accesso e i pellegrini sono stati indirizzati lungo percorsi obbligati e sottoposti a controlli delle borse e degli zainetti prima di entrare in piazza.
Nonostante i lunghi tempi di attesa per i controlli di sicurezza, già alle 8,00 del mattino la piazza era gremita e i posti a sedere terminati, mentre lunghe file di persone continuavano ad entrare tra le braccia del Colonnato del Bernini per la celebrazione della Santa Messa Presieduta da Papa Francesco. Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la lettura del Vangelo, Papa Bergoglio ha pronunciato l’Omelia chiedendo "la grazia di rendere sempre più bello il volto della nostra Madre Chiesa" e, riferendosi allo Spirito Santo, si è così rivolto agli oltre ottantamila fedeli convenuti: "A ognuno dà un dono e tutti raduna in unità. In altre parole, il medesimo Spirito crea la diversità e l’unità e, in questo modo, plasma un popolo nuovo, variegato e unito: la Chiesa universale. Dapprima, con fantasia e imprevedibilità, crea la diversità; in ogni epoca fa infatti fiorire carismi nuovi e vari. Poi lo stesso Spirito realizza l’unità: collega, raduna, ricompone l’armonia… Cosicché ci sia l’unità vera, quella secondo Dio, che non è uniformità, ma unità nella differenza…. Lo Spirito è il primo dono del Risorto e viene dato anzitutto per perdonare i peccati. Ecco l’inizio della Chiesa, ecco il collante che ci tiene insieme, il cemento che unisce i mattoni della casa: il perdono. Perché il perdono è il dono all’ennesima potenza, è l’amore più grande, quello che tiene uniti nonostante tutto, che impedisce di crollare, che rinforza e rinsalda. Il perdono libera il cuore e permette di ricominciare: il perdono dà speranza, senza perdono non si edifica la Chiesa".
Papa Francesco ha poi continuato con un’esortazione alla preghiera: "Chiediamolo allo Spirito Santo, fuoco d’amore che arde nella Chiesa e dentro di noi, anche se spesso lo copriamo con la cenere delle nostre colpe: "Spirito di Dio, Signore che sei nel mio cuore e nel cuore della Chiesa, tu che porti avanti la Chiesa, plasmandola nella diversità, vieni. Per vivere abbiamo bisogno di Te come dell’acqua: scendi ancora su di noi e insegnaci l’unità, rinnova i nostri cuori e insegnaci ad amare come Tu ci ami, a perdonare come Tu ci perdoni".
E, nel salutare dopo il Regina Coeli tutti i presenti, "in particolare, i gruppi del Rinnovamento Carismatico Cattolico, che festeggia il 50° di fondazione, e anche i fratelli e le sorelle di altre confessioni cristiane che si uniscono alla nostra preghiera", Papa Francesco ha rivolto la sua ultima preghiera alla Vergine Maria: "Ella ci ottenga la grazia di essere fortemente animati dallo Spirito Santo, per testimoniare Cristo con franchezza evangelica".
Lo Spirito Santo che aleggiava leggero nel Circo Massimo, ha continuato a dispiegare la Sua forza ristoratrice tra coloro che erano presenti in Piazza San Pietro e tutti, al termine del Regina Coeli erano sprizzanti di una gioia immensa per aver respirato l'aria pura del soffio dello Spirito e per aver potuto celebrare insieme l’anniversario di cinquant’anni di "storia sacra" del Rinnovamento Carismatico.