Ecco, io faccio nuove tutte le cose
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 6 Maggio 2018
Domenica 6 Maggio 2018 la Comunità centrale ed i gruppi ad essa aderenti hanno condiviso una Giornata Comunitaria sul tema “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Già al loro arrivo, oltre quattrocento partecipanti hanno espresso la gioia del ritrovarsi e dello stare insieme come fratelli, quali figli amati dell’unico Padre Celeste e, durante i canti di esultanza e di lode proposti dalla corale, hanno cominciato a deporre l’abito della tristezza e dell’afflizione accumulata durante la quotidianità del periodo precedente per assaporare la freschezza e le novità dello Spirito di Dio. Sono stati relatori della giornata Padre Elias Vella, della Diocesi di Malta, il Consigliere Spirituale della Comunità Padre Ignazio Melis, ed il Presidente Giuliano Monaco.
La prima relazione, sul tema “Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza...” (Col 3,1-17), è stata svolta da Padre Elias Vella il quale, con la sua consueta maestria ha saputo coinvolgere l’assemblea proponendo l’esempio di un gruppo di capre intelligenti che decisero di fare uno studio sulle piramidi, partirono e trovarono la segnaletica per le piramidi e, così, si fermarono, pensando che il cartello indicativo coincidesse con le piramidi, mentre invece si erano limitate a vedere una mera segnaletica stradale e non le piramidi. Questo ci insegna, ha affermato Padre Elias, che noi dobbiamo procedere con molta umiltà per comprendere il piano di Dio, il Suo volere, Dio stesso. Se parliamo di Dio, infatti, parliamo soltanto di qualche Suo aspetto e, pertanto, Lo possiamo conoscere solo attraverso l’esperienza di qualche aspetto della Sua immensità, cioè non dobbiamo limitarci a conoscere la segnaletica, ma da lì dobbiamo iniziare. Molte persone ricercano la felicità in falsi valori, negli idoli moderni, e li adorano al posto del vero Dio, ma gli idoli non sono la Luce e neppure la Verità. La società odierna preferisce vivere nella menzogna perché aborrisce la Verità e la sostituisce con la bugia, magari per interessi economici, politici o personali, proponendola quale una delle possibili verità.
Ma la Verità è unica, è Cristo, e solo in Lui possiamo vedere la Verità. Così, se vogliamo essere figli della Luce e della Verità, ci dobbiamo confrontare con Dio attraverso una vita conforme a Cristo. Si conosce con il cuore e l’esperienza, infatti, e la conoscenza equivale al fare. L’unica cosa buona da compiere è aggrapparsi a Gesù, fare l’esperienza di gustare il Suo amore, quello del Padre e dello Spirito Santo, che ci dà la forza, ci completa e ci porta alla conversione. Rivestitevi di Dio, ha esortato Padre Vella, soprattutto attraverso la preghiera che ci aiuta a diventare Gesù. Rivestitevi della mente di Gesù, ragionando come ragiona Lui e perdonando come Lui stesso ha fatto.
Padre Elias ha proseguito il suo intervento interpellando ciascuno dei presenti in modo da suscitare una riflessione personale: Guarda negli occhi di Gesù e chiediGli: Va bene se mi comporto in questo modo? E Gesù, come insegnavano i Padri del Deserto, ti risponderà con la Verità! Se guardiamo negli occhi Gesù, infatti, siamo davanti alla Verità. Zaccheo, ricco e ladro, guardato da Gesù che è la Verità, non poteva far altro che trasformare e ribaltare il suo comportamento. Diventare santi vuol dire avvicinarsi il più possibile a Dio. Più mi avvicino a Lui e più entro nella Sua luce. A questo Dio ci chiama Dio per farci diventare ciò che Lui desidera da noi. Per conoscere il carattere di Gesù e di esso poterci rivestire, è fondamentale lasciar traboccare dalla nostra vita i frutti dello Spirito descritti nella Lettera ai Galati, perché essi lo rispecchiano pienamente nelle sue varie sfaccettature. Dio, infatti, è amore, pace, gioia, pazienza, gentilezza, generosità, mitezza, fedeltà, controllo di sé, equilibrio, umiltà. Questo è Dio e questi sono i Suoi sentimenti, il Suo carattere. La nostra chiamata è quella di rivestirci di Lui, diventare altro Gesù.
Successivamente ha preso la parola Padre Ignazio Melis, che si è soffermato sul tema “Trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-5). Dopo i motivi teologici riportati nella parte precedente della Lettera ai Romani, ha esordito Padre Ignazio, San Paolo inizia la fase esortativa, auspicando l’offerta della nostra vita attraverso un culto spirituale, ricercando e compiendo la volontà di Dio. Con questo versetto San Paolo chiarisce come realizzare questa offerta: abbandonando la mentalità del mondo contrapposto al mondo nuovo, grazie al Sacrificio di Cristo. Questo può essere compiuto attraverso una radicale trasformazione della nostra mente per poter discernere la volontà di Dio.
Non ci dice di diventare eremiti, ma ci esorta a cambiare mentalità per lasciare spazio alla volontà di Dio, in modo da vivere la condizione nuova di figli di Dio. Qual è la volontà di Dio per la mia vita? Che cosa occorre fare per non sbagliare? Occorre una mente rinnovata dallo Spirito Santo per poter comprendere e meditare la Parola di Dio riportata nella Bibbia. L’obiettivo di Dio per la nostra vita è formare in noi una mente rinnovata, trasformarci, liberarci attraverso la Sua Parola. Dobbiamo infatti saper attingere alla Sacra Scrittura per poterla poi applicare alle nuove situazioni di vita. Dio ha un progetto per la nostra vita e la Sua prima volontà è quella di avere un rapporto con Lui attraverso Gesù, perché solo Lui è la nostra salvezza. Per questo siamo chiamati a diventare discepoli di Cristo, ubbidienti e fiduciosi in Lui per pensare, parlare, agire come Gesù stesso ci insegna. Dio promette di darci la Sapienza necessaria grazie alla preghiera e all’azione dello Spirito Santo che ci forma, ci rigenera e ci arricchisce con i Suoi doni, da usare al meglio per servire adeguatamente il Signore e glorificarLo con la nostra vita. Alcuni canti di lode, impregnati di gioia e di amore per il Signore, hanno concluso la prima sessione della giornata.
Nel pomeriggio, dopo la recita comunitaria del Santo Rosario e i canti festosi animati dai giovani, è intervenuto il Presidente della Comunità Giuliano Monaco, che ha proposto alcune riflessioni sui temi della giornata. La Parola che Dio ci dona oggi ci esorta a rivestirci di sentimenti nuovi, di misericordia, di bontà, di umiltà e, direi, anche di santità! Per fare ciò, ha affermato Giuliano, bisogna toglierci da dosso i vecchi vestiti sporchi, rovinati dai vizi, dai difetti, dalle opere della carne, dal peccato. Non possiamo indossare abiti nuovi e puliti sopra quelli sporchi e rovinati. Se amassimo la nostra persona, infatti, ne avremmo cura ed ecco che indosseremmo abiti puliti oppure nuovi. Certamente mi riferisco alla nostra anima.
Miei cari, non arriveremo però a disfarci del vestito vecchio e dell’uomo vecchio se non deporremo il nostro cuore e la nostra mente nelle mani di Dio. Dobbiamo essere argilla malleabile, infatti, affinché il Vasaio possa trasformare nuovamente il nostro modo di pensare, il nostro modo di giudicare, il nostro agire... in maniera da far spazio alla potenza dello Spirito Santo. Tale preparazione interiore permette allo Spirito Santo di agire in noi... affinché si compia in noi la Sua Parola “Io faccio nuove tutte le cose!”. Questa è stata la frase slogan che ripeté tante volte la nostra Serva di Dio Simona Tronci! Infatti desiderava che Dio compisse in lei nuove cose! Allora, anche noi confidiamo in Lui dicendo: “Nulla è impossibile a Te, Signore!”
E’ stato poi il momento di ascoltare la seconda relazione di Padre Elias sul tema “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato” (Gv 15,7). Diventare un altro Cristo facendo in modo che Lui viva in me è il motivo della mia esistenza, ha esordito Padre Elias. Lo disse Gesù stesso prendendo spunto dai mestieri più diffusi al Suo tempo per poter essere ben compreso: mio Padre è l’agricoltore, semina, fa crescere e raccoglie i frutti del campo... Il Padre mio è il vignaiolo, Io sono la vite, voi i tralci. Se ci stacchiamo dalla vite che è Gesù, perciò, perdiamo la vita, la pace e la gioia. Gesù ci invita a rimanete attaccati a Lui. Come possiamo fare? Ha domandato Padre Elias. Esprime bene l’idea l’invocazione dello Spirito Santo che abbiamo cantato poco fa: Fondimi, plasmami, riempimi, usami. La nostra preghiera dovrebbe essere questa: fondimi Spirito Santo, e fai di me un nulla... Come un cero che lentamente si consuma, mi metto nelle Tue mani. Lo ha fatto San Francesco, il quale aveva una vita già programmata, ma… l’incontro con Gesù stravolge la sua vita e si fa fondere, abbandonando tutto della sua vita. Anche San Paolo, che perseguitava i cristiani, ha incontrato Gesù che è riuscito a stravolgere totalmente la sua vita. Se Glielo consentiamo, lo Spirito Santo trasformerà un pezzo di cera in una realtà bellissima... grazie all’abbandono totale per consentire a Lui di agire secondo i Suoi piani. Se rimarremo in Gesù e Lui in noi, saremo in piena comunione con Lui... Gesù potrà fare nuove tutte le cose e le nostre richieste saranno esaudite perché in perfetta sintonia con la volontà del Padre.
Con questa fiducia e il desiderio di essere totalmente rinnovati, i partecipanti si sono uniti alla preghiera di Padre Elias per invocare ancora la potenza trasformatrice dello Spirito Santo. Con il coinvolgente ausilio della corale, l’assemblea ha potuto trasformare la propria preghiera individuale in un melodioso canto comunitario, carico di amore e di fede. Con un sottofondo musicale, Padre Elias ha poi condotto la preghiera per la guarigione interiore e fisica dalle diverse afflizioni dei presenti. Una grande commozione ha pervaso tutti, soprattutto per la certezza che il Padre dei Cieli avrebbe ascoltato l’invocazione dei Suoi figli, decisi a rimanere uniti al Suo Figlio prediletto. La Celebrazione Eucaristica, preceduta dalla benedizione dei Sacramentali, è stata presieduta da Padre Elias il quale, nella sua Omelia, si è fermato a riflettere sui versetti della Sacra Scrittura proposti dalla Liturgia Domenicale ed ha affermato: Gesù viene incontro alle nostre necessità e ci ama di un amore folle, morendo per noi sulla Croce. In tal modo, mediante la Grazia, ci rende partecipi della Sua natura divina e santifica la nostra anima.
Questa è la maniera con cui Gesù dimostra il Suo amore per noi. “Rimanete nel mio Amore”: Lui che prima ci aveva invitati a rimanere in Lui, adesso ci invita a rimanere nel Suo Amore, a non allontanarci dalla fonte della vita, ad aprirci a Lui che, nel dono totale di Sé, ci ha inclusi nel Suo rapporto con il Padre.
A conclusione di questa giornata di grazia e benedizioni, ciascuno dei convenuti ha potuto avvertire in sé la presenza e l’amore di Gesù, capace di fare nuove tutte le cose!