Pregate gli uni per gli altri
Convegno di Lode ed Evangelizzazione dell'11 Marzo 2018
La nostra società, basata sull’individualismo che caratterizza il nostro tempo, induce a concepire la fede cristiana come qualcosa di molto personale. Alcune persone, infatti, ritengono che la fede sia qualcosa di intimo, soggettivo, che riguarda solo loro e Dio, ed abbia poco a che vedere con gli altri. Secondo questa mentalità, anche Gesù avrebbe potuto fare a meno di edificare la Sua Chiesa ed avrebbe potuto semplicemente limitarsi a salvare ogni singolo individuo lasciando che ognuno si rapportasse con Dio in maniera indipendente. Ma ha scelto di agire diversamente, secondo il progetto di Dio. Il tema della giornata Comunitaria dell’11 Marzo 2018 “Pregate gli uni per gli altri” (Gc 5,16), ha voluto esprimere, appunto, l’importanza del sostegno reciproco nella preghiera, cardine della vita comunitaria. Per approfondire tale tematica sono intervenute al raduno centinaia di persone, tutte desiderose di approfondire la Parola di Dio e di incontrare i fratelli che, come loro, hanno intrapreso un cammino di crescita nella fede e nell’amore vicendevole.
Sono stati relatori della giornata il laico congolese Kalì Musangu e Antonella Tanda, membro del Consiglio Spirituale della Comunità. La preghiera comunitaria di lode e i canti gioiosi e coinvolgenti hanno consentito una particolare docilità dei presenti all’azione dello Spirito Santo, affinché la Parola annunciata potesse trovare un’adeguata accoglienza.
A svolgere la prima relazione della giornata sul tema “Predicavano che la gente si convertisse” (Mc 6,11) è stato Kalì Musangu, il quale ha esordito con queste parole: noi siamo i postini di Dio e dobbiamo portare la Parola di Dio, annunciandola e insegnandola con la pienezza dello Spirito Santo che Dio ci vuole regalare, e senza la quale ogni nostro annuncio resterebbe privo di efficacia. La conversione comincia dentro di noi e ci trasforma. Successivamente, per la forte esperienza di fede che tende a traboccare da noi, possiamo annunciare che Dio è vivo, perché oggi la gente non conosce la Parola di Dio. Abbiamo un Dio grande che dobbiamo annunciare sempre, in ogni situazione! Ognuno di noi ha bisogno di essere edificato e nutrito dalla Parola di Dio, che allontana ogni timore dalla nostra vita. La nostra mente umana, priva dello Spirito di Dio e della forza della Parola, ci porta a pensare alle cose negative e a lasciare spazio al sopravvento della depressione. Ma, a pensarci bene, un cristiano non dovrebbe soffrire di depressione, perché in lui dovrebbe soggiornare lo stesso Spirito di vita che ha resuscitato Gesù. Proprio grazie alla potenza dello Spirito Santo Gesù insegnava nella sinagoga e la gente si stupiva per la Sua sapienza. Lo stesso Spirito di Dio Gli dava la forza e l’autorità di guarire i malati da ogni disturbo, dolore o malattia. Nello stesso modo la presenza dello Spirito Santo in noi trasforma il nostro comportamento e ci rende audaci testimoni delle meraviglie di Dio. Tutti noi, infatti, siamo la luce del mondo e abbiamo ricevuto il mandato di annunciare il Vangelo di Cristo. La nostra fede in Lui è la nostra forza!
Dobbiamo tornare come bambini, confidare nel Signore con tutto il cuore, aver fiducia in Dio e lasciare spazio allo Spirito Santo che può operare in noi, ha asserito con forza Kalì. Non ti fidare solo della tua intelligenza, lascia agire lo Spirito Santo! E’ Dio che opera! Preghiamo per essere ripieni dello Spirito Santo! Se ne saremo ricolmi, avremo in noi una grande potenza! Mentre il mondo è pieno di negatività, noi invochiamo lo Spirito Santo che è già in noi e poi facciamo in modo che esploda per contagiare i fratelli. Sarà Dio ad aprire le porte! Gli altri vedranno la presenza di Dio in noi e ci ascolteranno e poi, dall’ascolto della Parola di Dio, cominceranno la guarigione e la liberazione. La Sacra Scrittura ci dice: “E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,7-8). Lasciatevi guidare dal Signore. Dopo queste edificanti parole di Kalì è scaturita una intensa preghiera di ringraziamento al Signore e di meditazione sulla Parola annunciata, durante la quale ciascuno dei convenuti ha attinto dallo Spirito Santo nuove forze e il rinnovato coraggio di essere testimoni di Cristo per una nuova evangelizzazione.
E’ stato poi il momento di ascoltare con attenzione Antonella Tanda, membro del Consiglio Spirituale, che ha sviluppato il tema “Scelti per annunciare”. Non meritavamo di essere scelti e, soltanto per grazia di Colui che ci ha scelti, siamo diventati a Lui ben accetti. E’ stupendo! E’ meraviglioso! Ha esclamato Antonella. Gesù ci ha detto: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda” (Gv 15,16). Ebbene, cari fratelli e sorelle, dentro questo versetto è racchiuso l’Amore di Dio, perché il movimento che spinge alla scelta è l’amore. Noi tutti non veniamo scelti per i nostri meriti ma per la Sua Grazia e la Sua Misericordia. Beati noi quando il Fiume di Grazia ci tocca e ci invade! Il Signore ci ha scelti affinché possiamo beneficiare della Salvezza in modo personale e individuale e, inoltre, perché Lui, con la nostra collaborazione, intende realizzare in noi un progetto, quello di andare e portare un frutto che rimanga. I frutti che siamo chiamati a portare sono i fratelli convertiti, salvati, guariti!
Egli ci ha scelto perché ci ama, perché ci vuole salvi e perché ci affida un incarico, una missione, che consiste in un ruolo che ci viene assegnato… si tratta di un ministero da svolgere con l’aiuto del carisma che ci è stato dato… Consiste nel portare ai nostri vicini e ai fratelli lontani la testimonianza che Gesù si è caricato dei peccati di tutti e che, per mezzo del Suo Sacrificio, siamo stati perdonati e salvati! La nostra Missione è quella di annunciare che Gesù è Risorto! La nostra Missione è quella di proclamare il Nome di Gesù e di farlo proclamare! Dal Signore abbiamo ricevuto quello che abbiamo, non è nostro, è un dono fatto da Dio… così Lui vuole che anche noi siamo generosi verso i fratelli… Anche questo fa parte della missione. L’andare comporta il muoversi… è il fare qualcosa per gli altri, per portare la Salvezza di Cristo… è il muoversi nell’andare in Chiesa… nell’andare in Comunità… Gesù, il Signore, non ci sceglie e non ci chiama per stare fermi… Gesù non ci chiama per essere spettatori di qualcosa ma per essere protagonisti di una Sua opera meravigliosa, protagonisti di un Suo stupendo progetto d’Amore e Misericordia!
Nel pomeriggio, la recita del Santo Rosario ed uno scrosciare di canti gioiosi condotti dalla corale hanno aiutato i partecipanti a mettersi alla riscoperta delle sorgenti della gioia di Dio per imprimere in se stessi il timbro di questo Dio d’amore che è gioia infinita vissuta e comunicata ai fratelli.
Successivamente è stata data la parola al Presidente della Comunità Dott. Giuliano Monaco, per offrire una breve riflessione. Ognuno di noi, ha affermato Giuliano, ha tante preoccupazioni per vari motivi, ma siamo stati incoraggiati dal Signore a non aver paura, perché se abbiamo fede in Lui, come Gesù ha placato il forte vento mentre gli apostoli impauriti erano sulla barca, così placherà ogni tempesta della nostra vita. Quante volte abbiamo sperimentato l’intervento di Dio che ha appianato ogni difficoltà, o la Sua misericordia che è intervenuta nella malattia, donandoci la guarigione! Abbiamo anche sperimentato che la guarigione conduce alla conversione. Come Gesù ha inviato i dodici ad evangelizzare successivamente alla loro conversione, così anche a noi, che abbiamo conosciuto il Suo amore, consegna l’incarico dell’annuncio che è anche un dovere da assolvere. Ma abbiamo bisogno dello Spirito Santo che ci illumini e ci ispiri e, soltanto dopo il suo intervento, potremo andare in missione.
Gesù ci sceglie per farci missionari e strumenti di salvezza, per dire a tutti che Gesù opera, ancora oggi, grandi meraviglie. Chi sente con potenza la presenza dello Spirito Santo deve evangelizzare, perché Gesù è vivo e accompagna il nostro annuncio con molti straordinari segni. Ci ha detto infatti Gesù che, nel Suo Nome, avremmo compiuto gli stessi suoi miracoli. Ma abbiamo questa fede? Che frutti stiamo portando? E poi interpellando ciascuno dei presenti, Giuliano ha continuato: Sei forse un po’ spento? Vedi offuscato? Il tuo cuore si sta forse indurendo? Sicuramente hai bisogno della presenza dello Spirito Santo. Questo è il momento per aprire il tuo cuore e lasciarti rinnovare. Se vogliamo portare frutto, infatti, dobbiamo chiedere di essere continuamente riempiti dello Spirito Santo! Fare questo è di fondamentale importanza prima di andare a predicare o in missione. Amen! Con uno scrosciante applauso l’assemblea ha ringraziato Giuliano per il suo significativo intervento.
Subito dopo è intervenuto Kalì, soffermandosi sul versetto di Giacomo 5,16 “Pregate gli uni per gli altri per essere guariti”. Quando avete un problema, non disperate! Abbiate piuttosto fiducia in Dio e riconoscete che Lui ha il potere di risolverlo. Ma non credete ai miracoli soltanto perché semplificano la vita. La preghiera è un collegarsi direttamente a Dio e, attraverso di essa, dentro di noi entra lo Spirito Santo che ci sana, perché Dio ci manifesta il Suo Amore attraverso lo Spirito Santo. Davanti ai problemi dovete sempre dire “Dio è Buono! Dio è Grande!”, invocando con forza lo Spirito Santo. Parlate spesso con lo Spirito Santo e oserei dire: comprate il cellulare dello Spirito Santo! Dio è Buono e ci benedice. La Parola di Dio oggi ci vuole esortare: "Chi è nel dolore preghi, chi è nella gioia lodi il Signore!" (Gc 5,3) Miei cari, ha proseguito Kalì, non limitatevi però a pregare per voi stessi, ma esercitate la preghiera di intercessione per le necessità dei vostri fratelli, perché siamo un solo corpo in Cristo. La Comunità è l’insieme dei fratelli e delle sorelle, ciascuno con bisogni differenti… ecco perché non si può pregare sempre per se stessi… Quando hai il privilegio di avvicinarti al trono del Re dei Re ed Egli ti dice: “Chiedi e ti sarà dato”, fa in modo che le richieste non siano soltanto per te stesso, ma anche per i membri sofferenti del Suo corpo che sono bisognosi del Suo aiuto. Questa è quella che Dio ascolta con maggiore dolcezza, poiché la preghiera di Cristo ha le stesse caratteristiche. Del resto, più la nostra preghiera è simile a quella di Cristo, maggiore sarà la sua bellezza. Per quanto le richieste che ci riguardano vengano esaudite, le nostre invocazioni per gli altri suscitano più zelo, più fede, più amore fraterno. Grazie ai meriti di Gesù, la preghiera d’intercessione è estremamente efficace. Quali meraviglie è in grado di operare! La Parola di Dio è colma di queste opere gloriose. Fratello, sorella, tu hai in mano uno strumento potente, usalo bene, usalo costantemente, usalo con fede, e di certo sarai un benefattore per i tuoi fratelli. Ricordiamoci, siamo uno in Cristo ed Egli ci vuole usare perché lo Spirito Santo manifesti la Sua gloria! Amen!
E’ seguita la preghiera di guarigione condotta da Kalì con la collaborazione dei musicisti. Kalì ha chiesto che l’assemblea cominciasse subito ad esercitare la preghiera di intercessione, proponendo che ci si suddividesse in piccoli gruppi per invocare la potenza dello Spirito Santo gli uni per gli altri. Ognuno dei presenti si è fatto carico di presentare al Signore i fardelli e le malattie delle sorelle e dei fratelli che aveva accanto e, con grande meraviglia, ha constatato che nel frattempo il Padre dei Cieli ha provveduto ad alleviare le proprie sofferenze personali.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Consigliere Spirituale della Comunità Padre Ignazio Melis il quale, nella Sua Omelia, ha sottolineato come, nell’itinerario quaresimale che stiamo vivendo, il Vangelo di Giovanni ponga l’accento in particolare sull’incarnazione. Gesù è stato mandato dal Padre e ha portato luce e vita nuova, ha affermato Padre Ignazio. Attraverso la Sua passione e la Sua risurrezione, Egli restituisce ogni cosa al Padre e rivela la piena realtà della sua identità di Verbo fatto carne. Per mezzo di Lui tutto è riportato alla luce. Tutta la nostra vita nella Chiesa è il compimento della nostra risposta a Cristo, seppure noi abbiamo la possibilità di rifiutare la luce e scegliere le tenebre. La nostra risposta, resa possibile dalla grazia di Dio, necessita del nostro consenso personale e, se scegliamo Gesù nella nostra vita, ciò che facciamo è fatto in Cristo e diventiamo suoi testimoni nel mondo.
E’ stata proprio una giornata speciale, tutta permeata dall’amore di Dio e dallo slancio verso i fratelli. Ognuno dei presenti ha potuto sperimentare la grazia della chiamata, il privilegio dell’essere inviati da Cristo e la potenza della preghiera fatta nel Suo Nome a vantaggio degli altri. Al termine del raduno traspariva in ogni volto una luce nuova e un’immensa gioia, purificata dall’individualismo e dall’egoismo, per aver imparato che possedendo lo Spirito possediamo tutto, perché possediamo Dio; chiedendo lo Spirito chiediamo tutto, perché chiediamo Dio. Non esiste un’altra preghiera di ampiezza così smisurata come questa, soprattutto quando è proiettata al bene dei fratelli, per l’edificazione del Corpo di Cristo.