Ravviva il dono di Dio che è in te
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 27 Novembre 2022
Domenica 27 Novembre 2022 abbiamo avuto la gioia di condividere, insieme ad alcune centinaia di fratelli giunti da diverse parti della Sardegna, una giornata Comunitaria di lode, formazione e guarigione sul tema “Ravviva il dono di Dio che è in te” (2Tm 1,6). Sono intervenuti, quali relatori, Don Cesar Pluchinotta, Padre Ignazio Melis, Giuliano Monaco e S.E. Mons. Giuseppe Baturi. E’ sempre una grazia poterci ritrovare insieme per crescere nel Signore, soprattutto nei tempi difficili che stiamo vivendo. In questa giornata Comunitaria Gesù ci ha riservato un “tempo speciale” di benedizione, nel quale ha effuso con potenza il Suo Santo Spirito, ha irrobustito la nostra fede e ci ha ricolmati d’amore. Una grande gioia ha pervaso i cuori dei presenti quando, sin dal mattino, la corale ha intonato i primi canti della giornata ed ha saputo coinvolgere tutti al ringraziamento e alla lode al Signore, il Re dei Re, proprio all’inizio dell’Avvento.
La prima relazione della giornata è stata svolta dal Consigliere Spirituale della nostra Comunità Padre Ignazio Melis, il quale ha offerto interessanti spunti sul Salmo 31,25 “Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore”. In questo tempo di Avvento il Signore vuole nascere nel nostro cuore, ha esordito Padre Ignazio. Si tratta di un tempo dalla doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini; è tempo che apre il cuore all'attesa della seconda venuta di Gesù, quando ritornerà per giudicare i vivi e i morti. I valori da vivere sono la vigilanza nell'attesa, la disponibilità alla conversione, la gioia e l'accoglienza nei confronti del fratello che ha bisogno di una parola buona. Siamo chiamati a riscoprire il significato del silenzio e della preghiera che deve essere voce del cuore ed il primo nostro impegno è la conversione del cuore accompagnata dalla preghiera che è colloquio con Gesù. Se dimoriamo in Cristo noi possiamo vivere nella gioia e glorificare Dio, che usa le nostre difficoltà per trasformarci e completare la Sua opera in noi.
Dio è fedele e non ci permetterà di essere tentati oltre le nostre forze, ma ci donerà la capacità di superare le difficoltà della vita. Oggi il Signore ci esorta a superare l’errore di voler fare da soli senza il Suo aiuto e ad abbattere lo scoraggiamento e la paura, vincendoli con la fede in Lui. Tenere gli occhi fissi in Gesù, aiutarci gli uni gli altri, custodire le verità nel nostro cuore, operare e amare i fratelli in Cristo è l'unico modo di vivere la vita cristiana per non vacillare nella nostra fede.
Dopo un lungo applauso di gioia e di speranza, è intervenuto Don Cesar Pluchinotta sul tema “Ti ricordo di ravvivare il dono che è in te per l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.” (2Timoteo 1,6-7). Ha esordito presentando il contesto di questa Lettera di San Paolo, scritta probabilmente da Roma durante la seconda prigionia, quando Paolo sente ormai vicino il termine delle sua esistenza terrena. Particolarmente toccante l'invito a Timoteo suo discepolo di venire a Roma quanto prima, perché desidera rivederlo per essere riempito di gioia. In questo brano si parla del dono dello Spirito Santo che Dio ha donato a tutti, ha continuato Don Cesar. Chiediamo ogni giorno questo dono e ravviviamo la fiamma dello Spirito Santo che in noi si sta un po' spegnendo. Il Signore, infatti, non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza, quello che le nostre mamme e le nostre nonne ci hanno trasmesso con il loro esempio di fede.
Quando si ha lo Spirito Santo si è pieni della potenza di Dio, si ha la forza di andare avanti perché lo Spirito Santo fa nuove tutte le cose. Insieme ai fratelli e le sorelle della Comunità, veniamo rafforzati dallo Spirito Santo che ci spinge a metterci al servizio degli altri senza più pensare a noi stessi in modo egoistico. Don Cesar ha poi invitato i presenti ad invocare la potenza dello Spirito Santo gli uni per gli altri, affinché potesse realizzarsi tra di noi una nuova Pentecoste ricca di abbondanti frutti e di un nuovo slancio per l’evangelizzazione.
Un momento speciale ed emozionante è stato caratterizzato dalla presenza dell’Arcivescovo di Cagliari S.E. Mons. Giuseppe Baturi che, con uno sventolio di foulard colorati e un saluto di benvenuto, è stato accolto dall'intera assemblea e dal Presidente della Comunità Giuliano. S.E. Mons. Baturi, compiaciuto per il tema della giornata, ha espresso all’assemblea importanti riflessioni in merito. Noi non possiamo ravvivare il dono che è in noi con le nostre sole forze o con la semplice energia della nostra volontà, oppure rifare nuove le cose con l’acume della nostra intelligenza. E’ l’opera di Dio! E’ l’opera del Risorto! Ha esclamato Mons. Baturi. Una promessa e un dono si rinnovano nella misura in cui speriamo tutto da ciò che ci è stato dato.
La speranza è fidarsi in una percezione buona del futuro. Prendiamoci perciò cura delle cose nuove che il Signore sta già facendo. Saranno piccole, ma ci sono davvero tra di noi. Aiutiamoci a vedere ciò che il Signore sta già operando, perché questo è ciò che fonda la nostra speranza. Si chiama carità l’eternità per far spazio a ciò che Dio crea agli incontri che facciamo, e l’eternità custodisce il dono di Dio che già oggi germoglia. La carità è vivere perché questo dono ci sia e venga riconosciuto dagli uomini. Oltre all’attesa e alla carità è fondamentale la memoria. L’avvento è un tempo della memoria che ci fa ricordare ciò che Lui ha fatto nella mia vita, nella vita della mia famiglia, nella vita della Comunità e nella vita dei nostri fratelli. Guai all’uomo che non ha memoria: non sa rinnovare la sorpresa, lo stupore per il dono fatto. Dio non ci ha abbandonato ma ha continuato a parlare al nostro cuore e ci ha attratti a Sé. Ecco come può rinnovarsi il dono di Dio. E solo Dio può fare nuove tutte le cose in una memoria fedele, in una carità fervente, in una attesa sconfinata e inestinguibile. Dalle parole dell’Arcivescovo è scaturito un grande applauso, a cui sono seguite alcune significative e commoventi testimonianze sulla Serva di Dio Simona Tronci.
Nel pomeriggio uno scrosciare di canti di esultanza ha introdotto la preghiera di lode al Signore, che si è manifestato abbondantemente con la Sua grazia e la Sua consolazione. Ha poi preso la parola Giuliano Monaco, Presidente della Comunità che, in modo coinvolgente, si è espresso con queste parole: Carissimi fratelli, è la preghiera che scioglie il cuore di pietra e fa emergere la parte migliore di noi! “Ravviva il dono di Dio che è in te” è la parola che il Signore ha rivolto a ciascuno di noi. Se però desideriamo che questo dono, la massima presenza dello Spirito Santo, si riaccenda in noi, resti vivo e riprenda vigore, dobbiamo chiedere di essere rivisitati dallo Spirito Santo ed avremo ciò che di più prezioso possa esistere.
Siamo chiamati a riscoprire l'essenziale, lasciando tutto ciò che non è importante, per riscoprire i doni che il Signore ha posto nei nostri cuori affinché possiamo metterli a servizio dei fratelli. Occorre riordinare e ripulire cuore e mente per lasciare spazio solo al Signore che prenderà possesso della nostra vita e abiterà nel trono del nostro cuore. Egli vuole occupare il Suo posto e, se lo lasceremo agire, ci sorprenderà con la Sua grazia.
La successiva relazione sul tema “Farò infatti cicatrizzare la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe” (Ger 30,17) è stata svolta da Don Cesar Pluchinotta, che ha così esordito: Il Signore ha un progetto meraviglioso su ciascuno di noi e desidera che lo realizziamo nella nostra vita, per poterci guarire da tutto ciò che abbiamo di negativo. La condizione essenziale perché Lui ci elargisca la Sua grazia è che noi perdoniamo i fratelli che ci hanno offeso e procurato sofferenze.
Non siamo lasciati soli in questo slancio, perché il Signore ci guarisce dalla incapacità di amare, dal rancore e dall'odio per vivere nella verità. Egli, infatti, vuole per noi un cuore sano, che ama molto e vive nella santità. I frutti della guarigione si manifestano attraverso il parlare bene e la benedizione dei fratelli.
Dopo aver presieduto la Celebrazione Eucaristica, Don Cesar ha esposto il Santissimo sull’altare e, con l’ausilio della corale che ha eseguito dei canti adeguati, ha condotto l’Adorazione Eucaristica. Ognuno dei presenti si è sentito avvolto e consolato dalla presenza di Gesù che ha continuato ad elargire, tra la commozione e le lacrime di tanti, grazie spirituali e fisiche. Nel lasciare la sala del Convegno i convenuti sprizzavano di gioia e portavano con sé il grande dono di Dio ravvivato dalla potenza dello Spirito Santo.