La Comunità Primavera
I giovani della Comunità
Il 18 Aprile 1999, per il 15° Anniversario della morte di Simona, la Comunità Primavera, assieme a Padre Clemente Pilloni, ha organizzato un pellegrinaggio in cimitero presso la tomba di Simona Tronci, una delle fondatrici della Comunità Primavera morta a 23 anni, dopo una vita vissuta intensamente in Cristo e conclusasi con l'offerta totale delle sue sofferenze per la Chiesa, la sua famiglia, i suoi carissimi amici, il suo fidanzato, i giovani.
In quell'occasione tra i presenti vi erano dei giovani, tra cui anche noi. E' lì, in quel luogo, che abbiamo capito come la nostra presenza all'interno della Comunità è, non solo un segno di predilezione del Signore, ma anche una specifica chiamata, avvenuta per intercessione di Simona. Infatti Simona si dedicò tanto ai giovani, offrendo consigli spirituali ed un concreto esempio di vita cristiana nel mondo. Lei asseriva sempre ai suoi giovani amici «Ricordatevi, siete nel mondo ma non siete di questo mondo».
Pian piano è nata in noi l'esigenza di vederci sempre più spesso per arricchirci nell'ascolto della Parola di Dio, tramite momenti di preghiera, catechesi e approfondimenti sulle tematiche riguardanti la chiamata che il Signore fa ad ognuno di noi. Da qui le testimonianze reciproche, le condivisioni e la presa di coscienza dell'impegno che il Signore ci chiama ad assolvere; abbiamo compreso che Egli ci chiede di farci riempire da Lui, di farci lavorare dal Suo Santo Spirito per poi andare nel mondo e testimoniare ai fratelli, specialmente ai giovani, che abbiamo un Dio che ci ama e ci salva con gesti concreti.
Strada facendo ci siamo accorti che Gesù si fa spazio sempre più nella storia della nostra vita e la guida passo dopo passo. Inizialmente abbiamo trovato questo cammino difficile, perché non è semplice confrontarci e scontrarci con la logica e il modo di pensare del mondo, diversa da quella di Cristo. Però il Signore è grande e ci ha incoraggiato facendoci scoprire il grande esempio di Simona. Da subito ci siamo sentiti attirati da lei, corteggiati e affascinati dalla sua personalità che trasmette, permetteteci questo termine, una solarità spirituale.
In questi anni di cammino abbiamo approfondito e conosciuto meglio Simona, la sua personalità, il suo modo di vivere, abbiamo fatto tesoro delle parole di sapienza che il Signore ci ha donato attraverso di lei. Abbiamo scoperto che Simona era una ragazza come noi, inserita bene nella quotidianità, era fidanzata, era gioviale, sportiva. Simona somiglia molto a tutti noi giovani, ma ha una cosa in più: ama profondamente Cristo
. La sua presenza in mezzo a noi è sempre sentita in maniera molto forte e il suo sostegno spirituale è concreto, come lo sono i frutti buoni che stiamo raccogliendo da quando abbiamo intrapreso questo cammino.
Questo semplice pieghevole, è un pensiero da parte nostra, ma è sicuramente un dono di Dio a tutti voi. Vi chiediamo di farne un buon uso affinché possiate sperimentare la grazia di conoscere meglio Simona che è qui e aspetta di intercedere per ciascuno di noi.
Fratelli, è come dirvi che, spesso, abbiamo il tesoro in casa ma non sappiamo di averlo, o ancora, che non sappiamo vedere i fiori che sono nel nostro giardino ma preferiamo i fiori del giardino del vicino. Simona è un fiore del nostro giardino, della nostra Regione: sappiamo valorizzarlo!
Durante uno dei nostri incontri abbiamo eseguito un canto di Simona e, dopo aver pregato, abbiamo iniziato a parlare di lei, della sua vita, della sua voglia di vivere e del suo sì totale a Cristo, anche nella sofferenza.
Ci siamo chiesti: se qualcuno ha realizzato una preghiera di intercessione per la Santificazione di Padre Pio e per la beatificazione di Fra Nicola, perché non realizzarne una anche per la nostra giovane sorella Simona, che desideriamo sia elevata agli onori degli altari?
Alla Sardegna manca, infatti, una Santa giovane e laica che possa essere esempio per tutti i giovani della Regione.
Abbiamo deciso di realizzare questo pieghevole, rivelatosi da subito ricco di impedimenti e di ostacoli che, però, non ci hanno scoraggiato ma, anzi, ci hanno confermato che la nostra idea fosse un progetto di Dio su Simona.
Strada facendo abbiamo ricevuto dei piccoli segni che, per noi, sono grandi e ci incoraggiano ad andare avanti. Infatti un sabato, abbiamo deciso di vederci per lavorare e concretizzare l'idea, rinunciando volentieri ai nostri divertimenti soliti del fine settimana, ed abbiamo preso in esame alcune frasi di Simona da inserire nello scritto.
Dopo aver scelto la frase che più ci colpiva, qualcuno si è accorto di una grande coincidenza: Simona aveva scritto quella frase il 17 Febbraio 1984 e noi, in quello stesso giorno, il 17 Febbraio 2001, 17 anni dopo, avevamo deciso di scegliere proprio quella.
Entusiasti e pieni di gioia abbiamo capito che non si trattava di una coincidenza, ma di un segno che confermava la chiamata e che il nostro progetto non è nostro, ma di Dio. Noi ne siamo solo gli esecutori.
Ecco le parole di Simona: Mio Signore, ho letto oggi una parte della mia storia sacra, e mi accorgo quanta importanza hai Tu per me. Hai visitato la mia giovinezza, Ti sei fermato nella mia età dell'amore, perché io potessi offrirti il meglio di me, del mio entusiasmo, della mia voglia di vivere. Sono cresciuta, Gesù, ma sono ancora nell'età dell'amore, in quell'età in cui il cuore sa aprirsi e lasciarsi trascinare dalla gioia, dall'affetto, dalla speranza. Te la offro ora, la mia giovinezza, Gesù, arricchita di errori, di delusioni, di sofferenze, di gioie, Te la offro ora, Signore, perché Ti appartiene. Questa è l'età in cui Tu mi hai voluta, questo è il terreno dove Tu mi hai seminato e dove io devo morire per germogliare, fruttificare e finalmente essere mietuta da Te, finché di me non rimarrà che un piccolo seme che da solo dovrà ricominciare
.
Procedendo nel lavoro, dopo la realizzazione della bozza, immediatamente abbiamo contattato alcune tipografie per avere dei preventivi. Ci siamo fermati per un momento disorientati perché la spesa non era alla nostra portata, visto che nessuno tra di noi lavora. Ma è arrivata la soluzione, per noi un altro segno: un fratello si è offerto di anticipare le spese, anche senza rimborso. Ci siamo sentiti incoraggiati sempre più e, scelta la tipografia, abbiamo dato la bozza preparata da noi e l'Ok per la stampa. Il tipografo, dopo aver letto il nome di Padre Clemente, ci ha detto di conoscerlo già e, precisamente, ha affermato: «ho stampato per lui i manifesti di Fra Nicola».
Tutto ci fa capire che ogni nostro passo è guidato dal Signore e da Simona. Questa è stata un'altra conferma.
Quando tutto ci sembrava ormai avviato, ci siamo accorti di non aver fatto la cosa più importante: mancava l'approvazione ecclesiastica. Siamo caduti in un panico totale, anche se il Signore ci rendeva sereni, e fiduciosi che tutto si sarebbe risolto. Cosa fare? Bloccare il lavoro o andare avanti? Abbiamo deciso di procedere, credendo che tutto sarebbe andato per il meglio. Siamo andati in Curia ed ecco il segno: l'approvazione ecclesiale è arrivata senza alcun problema. Lodiamo e benediciamo il Signore perché ci guida a piccoli passi, ci sentiamo come un bimbo che sta imparando a camminare!
Con questa testimonianza, piccola ma grande allo stesso tempo, vogliamo condividere con tutti voi la nostra esperienza, ma soprattutto vogliamo affidare ai giovani il compito di intercedere per la Beatificazione di Simona, che ha amato la giovinezza e l'ha vissuta fino in fondo come dono di Dio. L'augurio è che ciascuno di noi senta di essere quel piccolo seme lasciato da Simona, così come lei ci scrive di me non rimarrà che un piccolo seme che da solo dovrà ricominciare
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