Per mezzo dello Spirito Santo si ottiene l'unità
Preghiera per l'effusione dello Spirito Santo
Sabato 6 giugno 2009, alla vigilia del Convegno Regionale comunitario, alla presenza di Don Alejandro Festa, di Padre Ignazio Melis, Consigliere spirituale della Comunità Primavera e di Giuliano Monaco, Responsabile della stessa Comunità, si è pregato per l'Effusione dello Spirito Santo su un folto gruppo di fratelli, a conclusione del corso di preparazione, al quale tutti avevano partecipato con grande entusiasmo e gioia.
Dopo la toccante testimonianza della propria esperienza di fede, scaturita e sviluppatasi nell'ambito del Rinnovamento Carismatico Cattolico, che Don Alejandro ha voluto offrirci, è stato invitato Giuliano a trattare un tema sullo Spirito Santo. E, con la sua solita audacia e disinvoltura, ci ha detto: Non possiamo in questo Convegno non soffermarci sulle meraviglie che lo Spirito Santo ha fatto per la Chiesa e per il Rinnovamento! Il Rinnovamento, come la Chiesa, nasce dalla Pentecoste e oggi diversi fratelli e sorelle faranno l'esperienza di ricevere l'Effusione... Chiederemo che lo Spirito Santo scenda su di loro...
Nel giorno di Pentecoste gli Apostoli erano riuniti in preghiera! Attendevano lo Spirito Santo e, quando arrivò, apparve d'improvviso, meraviglioso, come potenza dall'alto, come vento impetuoso! Non è stato solo terremoto e rumore, ma un battesimo di fuoco che investì tutti e ciascuno! Un fuoco spirituale, come il roveto che catturò l'attenzione di Mosé. Tale fuoco visibile li toccò senza bruciarli, li investì in modo forte e sensibile, ed essi lo sentirono entrare nei loro cuori e nei loro corpi: è stato lo Spirito Santo, venuto in modo travolgente e potente per cambiare e trasformare tutto. Immediatamente si accorsero di non essere più le stesse persone di prima; Gesù aveva mantenuto la promessa del Consolatore e del battesimo in Spirito Santo e fuoco. Essi erano rimasti per tanti giorni in attesa, assidui e concordi nella preghiera, però avevano pregato con le loro parole. Ma lo Spirito, il giorno di Pentecoste, compì un primo miracolo: quello delle lingue, il più piccolo dei doni dello Spirito Santo... ed ognuno di essi cominciò a lodare Dio e a parlare lingue nuove con il linguaggio dello Spirito.
Nasceva un'era nuova, l'era dello Spirito che li sospingeva ad uscire nelle strade. E qui lo Spirito compiva altri due nuovi prodigi. Il coraggio: gli Apostoli non avevano più paura di nulla e di nessuno, grazie allo Spirito Santo infuso in loro; l'annuncio di quanto visto, udito e vissuto con Gesù: compivano i Suoi stessi prodigi gridando al mondo le grandi opere di Dio, anche a prezzo del martirio. E lo Spirito Santo continuò ad operare. E’ stato lo Spirito Santo, infatti, a guidare Pietro quando, con franchezza, ha annunciato la risurrezione di Gesù ai Giudei il giorno di Pentecoste. E' stato lo Spirito Santo che ha consentito agli ascoltatori di intendere le parole di Pietro come se a ciascuno parlasse nella propria lingua. E' stato Lui a dare a Pietro la forza di dire davanti al sinedrio che bisogna ubbidire a Dio e non agli uomini. E' stato sempre lo Spirito Santo a suggerire a Stefano di annunciare senza paura che Gesù siede alla destra del Padre. Questa affermazione gli ha procurato la lapidazione e la morte. E' stato lo Spirito Santo ad insegnare a Paolo tutta la verità, la buona novella della salvezza e a guidarlo in tutti i suoi viaggi missionari, assistendolo nella fondazione delle nuove comunità. E’ stato lo stesso Spirito Santo a dargli la forza di sostenere la furia dei Giudei, le persecuzioni, la lapidazione, la fuga, le fustigazioni, quattro processi, la forza di sopportare i naufragi, il freddo, la fame, la nudità, le catene, due prigionie, il carcere, il martirio.
L'esperienza del cenacolo, oltre ad averci insegnato la condivisione di quanto possedevano gli Apostoli, ci comunica che per mezzo dello Spirito Santo si ottiene l'unità... Se la morte di Gesù poteva indurli a dividersi tra loro, la loro costante preghiera, fatta di attesa e di speranza, è stata appagata dalla venuta dello Spirito Santo che ha determinato il consolidamento dei loro cuori. Lo Spirito di unità non sta nel semplice essere d'accordo su qualche iniziativa, ma nella ricerca della fede e dell’amore per Cristo, nello zelo per la salvezza, nella testimonianza comunitaria di essere un solo cuore e una sola anima. L'unità per mezzo dello Spirito Santo è il passaggio dall'io al noi. Siamo rami dell'albero di Cristo e la linfa è lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo, ha proseguito Giuliano, desidera avere il
posto nel nostro cuore, perché vuole trasformarlo, per farci diventare creature nuove, e creature nuove si può diventare solo a condizione che facciamo spazio a Lui. Lo stare insieme è il dono più grande, ecco l'Unità. Lo Spirito Santo non viene mai a mani vuote, è una forza, ed è carico di doni e carismi, è una realtà, una potenza piena che trabocca della ricchezza di Dio, è un fuoco che brucia ma non si consuma, come il roveto ardente.
In questo clima di raccoglimento, sostenuti dalla corale della Comunità, Giuliano, il Pastorale di Servizio, Padre Ignazio e Don Alejandro, hanno invocato la discesa dello Spirito Santo sui fratelli effusionandi. Sono stati momenti di profonda commozione e unione con il Signore, dove ciascuno ha potuto stare in contemplazione del nostro Dio, cuore a cuore, spalancando le porte della propria anima senza alcun timore, quasi pregustando il giorno dell'incontro con Gesù. Al termine di questa intensa giornata sono scaturite varie testimonianze di gioia, frutto dello Spirito Santo. Ringraziamo il Signore per questi momenti speciali perché, come ci ha ricordato Giuliano, lo Spirito Santo non viene mai a mani vuote e, così, ciascuno di noi ha sperimentato l'abbondanza della grazia che lo Spirito ha posto nell'intimo del nostro cuore.