Cagliari, verso gli altari ragazza di 24 anni
Simona è morta nel 1984, nella sua vita ha dato esempio di una santità nel quotidiano. Il processo cognizionale ha aperto la fase diocesana della causa di beatificazione
Mario Girau, Avvenire, 19 agosto 2003
La santità non è negata ai giovani o riservata solamente a religiosi o consacrati. Lo dimostra la vita straordinaria di Simona Tronci, una ragazza morta a 24 anni, per la quale la Chiesa cagliaritana ha aperto ieri, con l'insediamento di un apposito «Tribunale», la causa di beatificazione. «La santità è possibile a tutte le età e in ogni condizione di vita», ha commentato l'amministratore apostolico di Cagliari, l'arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, durante la cerimonia di apertura del «processo cognizionale», che dovrà raccogliere tutte le testimonianze orali e scritte sulla vita e le opere di Simona. «Dalla lettura dei primi documenti e della biografia c'è materia per un giudizio di merito positivo - afferma il postulatore della causa di beatificazione di padre Pio da Pietrelcina, il cappuccino padre Paolino Rossi, che ha accettato di svolgere lo stesso incarico per la giovane cagliaritana. Ovviamente la parola definitiva al termine dell'indagine diocesana.»
Nata il 13 ottobre 1960, terza di sei figli, Simona conduce una vita normale: scuola, catechismo e sport nella sua fanciullezza e adolescenza; frequenta con profitto un liceo classico dove consegue la maturità. è giudicata dagli insegnanti studiosa, impegnata e dotata di una vivacissima intelligenza. A 17 anni diventa una delle animatrici del gruppo «Primavera» di «Rinnovamento Carismatico Cattolico», formato inizialmente soprattutto da giovani. Simona ha anche un fidanzato del quale nel suo diario scrive: «Donami, Signore, di fargli capire di che amore lo amo ora; parlagli Tu al cuore perché sappia.»
Un giorno del 1983 mentre frequenta con successo la Pontificia Facoltà Teologica delle Sardegna (una delle prime donne dell'isola a dedicarsi agli studi teologici), fa irruzione la malattia: un tumore che nel volgere di un anno la consuma tutta. «Sento dentro di me rinnovarsi la mia vita - scrive nel suo diario - ascolto un certo coraggio che mi fortifica, una nuova fede che mi consola.» Muore il 18 aprile 1984, mercoledì santo.
«Altro aspetto che colpisce in Simona - aggiunge il postulatore - è il suo modo di vivere la sofferenza. Nonostante la malattia, ha continuato a pensare agli altri, e mostrato amore per il prossimo fino al punto di definire la sofferenza ascensore per andare in paradiso. Infine un altro segno importante della santità è il lasciare dietro di sé tracce vocazionali. La vita di Simona - conclude padre Rossi - ha generato diverse vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.»